Susan vi fa vedere come prendere le misure per ordinare una bitless.
La pagina cui accedete tramite il link è tratta dal suo sito, cugino di questo, dedicato in parte alla condotta del cavallo senza imboccature e parte al barefoot ed agli accessori. La bitless è un attrezzo semplice, può essere in biotane o in cuoio. Sono state disegnate molte capezze ognuna con la sua particolarità. Vari modelli incontrano, magari per brevi periodi, il successo commerciale. La “bitlessbridle” di Cook credo conservi la sua originalità ed esprima efficacemente la sua funzione senza nessuna leva o effetto costrittivo. Io la utilizzo con i miei cavalli attaccati in condizioni più penalizzanti, agli effetti del controllo, rispetto a quella incontrata dal cavaliere. Non ho nessuna possibilità di utilizzare le redini come il cavaliere, le redini passano all’interno degli anelli o chiavi porta redini sul reggipettorale e poi sul sellino senza potere essere orientate. La redine della “bitlessbridle” di Cook accompagna esercitando una pressione piuttosto che tirare il muso nella direzione desiderata grazie all’incrocio sotto il mento del cavallo. Pensate alla vostra mano quando si poggia sulla spalla del vostro amico per invitarlo in una direzione. Altro sarebbe tirarlo per la camicia o la giacca, questo fa un’altra capezza qualsiasi. Se ci pensate anche la capezza Parelli porta l’attacco per il moschettone sotto di se, la corda di guida non è assicurata lateralmente ma sotto di essa. Questo è il principio comune, altre innumerevoli motivazioni portano a deviare da esso e hanno, o sembrano avere, una loro motivazione. Nascono così accessori di ogni tipo che aggiungono o deformano le due capezze, Cook e Parelli, con anelli e rimandi che moltiplicano la forza applicata dalle mani del cavaliere o conduttore a terra esercitando pressioni più elevate. Anche la capezza Parelli può essere usata energicamente, questo aprirebbe un nuovo argomento che sarebbe meglio moderato da un istruttore Parelli o dal grande Edwin Wittwer che di quel sistema ha fatto parte per tanto tempo.
Quello che fa Edwin Wittwer o Parelli o Honza o Nevzorov o tanti amici come Michela Parduzzi o Gianluca Balzani con i loro limiti ed entusiasmo con una capezza Parelli o la “bitlessbridle” di Cook o semplicemente con un collare o addirittura senza sono la dimostrazione di quanto ci si possa divertire e sperimentare con un animale come amico e compagno. Nel continuo parallelo con Messner ed il superamento degli accessori meccanici in arrampicata che è divenuta libera nel rispetto della montagna. La necessità di ginnasticare un animale trova la sua soluzione nel libero movimento, nell’assetto indipendente e certo aiuto in qualche tecnica. Senza la necessità di una imboccatura che si può imparare ad usare ma rappresenta comunque una catena che, come la ferratura, è un male non necessario a noi, mortificante se non doloroso per l’animale.
http://www.bitlessandbarefoot.com/how-to-measure-for-a-bitless-bridle.php
infine se avete problemi scrivetemi oppure scrivete a lei: l’indirizzo di posta elettronica di Susan é : bitlessandbarefoot@gmail.com
Non confondete i siti! Questo, il mio, si chiama bitlessandbarefoot-studio e porta la desinenza .org perché è essenzialmente didattico e per differenziarsi da quello di Susan Duckworth. Siamo entrambi felici di questa similitudine.