Gli asini, non molto diffusi, meriterebbero una considerazione maggiore. La cura dei loro zoccoli viene effettuata sulla scorta della esperienza fatta con i cavalli. Non vi sono particolari studi sugli asini. Se ne conoscete, comunicateceli. Recentemente Pete Ramey ha pubblicato un DVD sugli asini ed elenca queste fondamentali differenze fra asini e cavalli.
Un comportamento più indipendente. Gli asini allo stato libero (burros) interagiscono tra loro lasciando un maggiore spazio tra i singoli individui. Pete ha passato qualche giorno nell’osservazione diretta degli asini rinselvatichiti (burros)non riuscendo a stabilire con loro un contatto e ad avvicinarli progressivamente, come invece normalmente gli hanno lasciato fare i mustang.
La dieta degli asini è più povera. Pur considerando le masse, gli asini necessitano di una razione giornaliera di peso percentualmente inferiore, rispetto al loro peso, di un cavallo. Originari del nord Africa si sono evoluti in zone estremamente povere ed hanno sviluppato un apparato digerente di maggiore rendimento. L’1.5 % del loro peso vivo di fieno, limite minimo per un cavallo, è più che sufficiente per un asino. Ancora più sensibili dei cavalli, sopportano malissimo le aggiunte di concentrati e frutti. Uno stomaco piccolo piccolo è il risultato dell’abitudine a nutrirsi continuamente di quantità estremamente ridotte di cibo.
La loro zona di provenienza avara, calda e piena di sassi e sabbie ha fatto si che sviluppassero orecchie particolarmente grandi per la dissipazione del calore, forse zoccoli più piccoli per avere meno superficie di contatto con un suolo che supera le temperature dell’asfalto sulle nostre autostrade d’estate. Una ulteriore considerazione sulle dimensioni degli zoccoli degli asini deve tenere conto del fatto che non è tanto significativa l’altezza dell’animale quanto il suo volume e quindi la forza peso. (note nostre)
Allo zoccolo più piccolo dell’asino corrisponde una terza falange di dimensioni ridotte. Le dimensioni dei pastorali lascerebbero supporre di trovare un “ossicino” all’interno della capsula dello zoccolo di dimensioni più generose. Così non è. Particolarmente robusto è invece il sesamoide distale o osso navicolare, colui che permette il mantenimento costante dell’angolo di aggancio o inserzione del tendine flessore profondo alla terza falange. Il fettone è robustissimo ed ampio.
Mentre la parete dello zoccolo di un cavallo spesso e volentieri tende a rompersi se trascurata, la robusta parete dello zoccolo di un asino continua a crescere diventando un vero e proprio trampolo. Con l’allungarsi eccessivamente tuttavia, essendo comunque di un materiale plastico, lo zoccolo si deforma profondamente. Come una candela lasciata in un ambiente caldo per molto tempo, si piega. Purtroppo con gravi conseguenze per le articolazioni.
Un passo tratto dal sito del dr. John Stewart (UK).
The Hoof Wall is made up of longitudinal keratin tubules growing down, each one from a single papilla, from the coronet to the ground.(Una diversa e moderna visione sulla crescita della parete è dovuta al dr.R.Bowker e avvalorata dai suoi studi istologici condotti all’Un. Statale del Michigan) Surrounding these are other types of strong keratin that bind them together, rather like reinforced concrete. How densely packed these tubules are will vary from the outside to the inside of the hoof wall. They are more densely packed on the outer edge, decreasing in numbers towards the internal laminae. The hoof wall is thicker at the toe than at the heel. Different species of equines will have different patterns so, for instance, in the donkey, the densely packed region extends further through the hoof wall.
L’asino, animale predato e più inerme del cavallo perché più lento, dimostra meno il dolore ed il disagio. Difficilmente si vedrà un asino zoppicare, anche con problemi gravi e zoccoli deformati. Proprio per questo motivo… non essere individuati come facile preda.
Purtroppo questo è uno dei motivi, oltre al più importante che è l’ignoranza, che determinano la trascuratezza che dimostrano i padroni nei loro confronti. Semplicemente gli asinelli fanno di tutto per non attirare l’attenzione.
A questa crescita si accompagna, nella trascuratezza, un continuo impacchettamento di materiale soleale che va a riempire lo spazio circoscritto dalla muraglia. Non è quindi raro, anzi frequente, che si debba intervenire per ridurre questo accumulo. Come riferimento Pete Ramey indica in 3/4 di pollice (18 mm) e 1/2 pollice (12 mm) la profondità delle lacune collaterali nella parte posteriore del piede ed all’altezza dell’apice del fettone.
In sostanza l’asino è difficile da mantenere, correttamente e semplicemente. Necessita di suoli duri e sassosi, di una dieta carica di fibre e poverissima di zuccheri. Di poco cibo. Non è per nulla adatto a funzionare da tosaerba come i suoi poveri cuginetti pony shetland originari di territori alquanto diversi ma altrettanto poveri.
Nella pagina Studio di zoccoli trovate fotografie di zoccoli estremamente trascurati ma comuni e nello stesso tempo relativamente facili da ricondurre alla normalità. Cercate: asini laminitici.
Una ottima notizia per chi si vuole portare a casa un asinello: sono animali tostissimi che si riprendono con una “velocità” che farebbe rimanere di sale un cavallo.
La foto sottostante è di uno zoccolo di asino pareggiato da Tomas Teskey, VDM e pareggiatore certificato della AHA. Notate la finitura della parete.La parete rimane attiva su terreno penetrabile ma parzialmente scaricata. La sua funzione prima é quella di protezione delle strutture interne.