Newsletter di bittlessandbarefoot-studio. Dicembre 2020. Pandemia e attività del gruppo.
Ora abbiamo anche il virus senziente.
Tra le tante fesserie che capita di ascoltare dai salotti televisivi, tristemente pronunciate più dai convocati che dai conduttori, una in questi giorni mi ha colpito maggiormente: “messo sotto pressione dai lockdown il virus muta perché cerca una maggiore capacità offensiva o di evadere”. Peccato per il virus, e meglio per noi, le mutazioni non sono intenzionali in nessun modo. Molto semplicemente si tratta di un errore nella replicazione del materiale genetico. Più replicazioni maggiori possibilità di errore. Nella stragrande maggioranza dei casi, interessando tratti di genoma non essenziali, le mutazioni non comportano di fatto alcunché. Ma in alcuni casi la mutazione è sfavorevole (per il virus) ne provoca la distruzione o ne riduce la possibilità di propagazione ed infezione, in altri è favorevole ed a danno degli ospiti. Logica della selezione naturale vorrebbe che nel tempo tutti i mutanti, o ceppi, più aggressivi e letali spariscano insieme alle loro vittime, lasciando il campo ad una popolazione per così dire mite e adattata. Come dire (ma il virus in se stesso non è in grado di farlo e nemmeno di essere parte attiva nel processo): “Mi replico grazie a te, non mi interessa e anzi mi nuoce arrecarti grave danno”. Una frase come questa, meglio ripetersi, non è attribuibile a nessun vivente ne entità non considerate viventi ma con capacità replicanti come appunto i virus. Voglio aggiungere, pur sapendo di potere essere frainteso parlando come naturalista che tratta la specie umana alla stregua di una qualsiasi altra popolazione animale: “ammesso che grave danno per la specie possa essere considerata la riduzione drastica di una popolazione causata dalla morte dei più anziani”. Soprattutto in un periodo storico che non vede intrapresa alcuna azione di controllo demografico, il benessere è confuso con il PIL ed il numero è mercato. Ogni specie ha nemici naturali che la contengono mettendola sotto pressione e consentono a mutazioni favorevoli nella contingenza di diffondersi. Filosofia a parte l’ignoranza totale dei principi, della logica della selezione e della dinamica delle popolazioni da parte dei partecipanti ai salotti televisivi è allarmante perché essi stessi fanno parte degli staff tecnici o influenzano indirettamente le scelte dei politici. Oltre a concorrere a creare nella massa errore e confusione. Una affermazione come quella che ho citato potrebbe per assurdo arrivare a determinare la scelta di rinunciare al distanziamento fisico (non sociale!) quando è utile il contrario. Infatti con il distanziamento si riduce il numero di replicazioni del virus in altri individui, così anche la possibilità di errori e con essa di mutazioni favorevoli alla ulteriore diffusione o virulenza. Che di solito sono il reciproco una dell’altra. Le considerazioni che concorrono alle scelte sono tante ma spero che l’ esempio sia utile a comprendere quanto negativo sia per la programmazione della difesa dalla malattia, l’ignoranza.
Uno sforzo vero e massiccio dovrebbe essere stato fatto subito per testare il più grande numero di persone possibile. Ammesso di possedere i principi e le tecniche infermieristiche tali da non contribuire invece alla ulteriore diffusione.
Questo sforzo non dovrebbe essere limitato ad aree circoscritte come la provincia di Bolzano. Nessuno da marzo ad oggi sembra orientato in tal senso. Vengono avviati al tampone solo particolari categorie o chi è sintomatico. Ignoranza. Il danno complessivo supera di gran lunga il costo di una seria operazione di identificazione dei portatori a tappeto. Avremmo per questo migliaia di laboratori privati e decine di laboratori specializzatissimi del CNR!
Uno sforzo enorme dovrebbe ora essere fatto per vaccinare il più grande numero di persone nel più breve tempo possibile per salvare vite umane, disastri economici e, tornando in tema, per cercare di competere con il virus in velocità riducendo la possibilità di mutazioni potenzialmente maggiormente aggressive o che comunque costringerebbero il sistema alla rincorsa.
La consapevolezza, la logica, sono importanti. La loro diffusione impedirebbe il compimento di errori. Se ricordate questo inverno venne dato risalto al servizio di “tamponamento della popolazione” tramite furgoni mobili in Piemonte. Alla televisione venne spiegato che i pazienti venivano fatti scendere in strada e…fatti salire sul furgone dove un infermiere eseguiva il tampone. Così, raccontava il conduttore televisivo, l’infermiere non doveva svestirsi e rivestirsi ogni volta e non era necessario cambiare i guanti già difficili da reperire! Entrava il sospetto, veniva effettuato il prelievo, il furgone si spostava, così raccontavano i giornalisti. Si si spostava per il quartiere e portava carica virale a spasso. Il Piemonte è stato in breve una delle regioni più colpite. Nello stesso tempo in altri luoghi venivano allestiti drive in e, in questo caso correttamente, si faceva notare che le persone non dovevano scendere dalle loro vetture. Nessun contatto materiale. Equivoco su principi infermieristici. Quanti e quante volte? Non ho visto biologi o naturalisti (scienze naturali) o chimici in televisione. Una volta una giovane biologa in un laboratorio di analisi subito zittita. Non ricordo altri, magari non ero in ascolto. Dall’ordine non ho avuto occasione di apprezzare posizioni su tecniche e indirizzi. Andremo al traino dell’Europa e della burocrazia come sempre mentre Israele annuncia milioni di vaccinazioni in un mese, negli USA i numeri a sei zeri sono di questi giorni, i russi vanno per i fatti loro e dei cinesi nemmeno parlarne.
Scusatemi questa premessa. Vorrei che qualcuno leggesse “il caso e la necessità” di J.Monod. Biologo e premio Nobel per la medicina nel 1965. Specialmente vorrei che lo leggessero coloro che, come il responsabile della infelice uscita al centro di questo articolo, fa un brutto servizio alla scienza. Non rimane altro a costoro che credere nella generazione spontanea.
Vi ringrazio per la pazienza, ora due parole sulla nostra attività divulgativa delle buone tecniche di gestione naturalizzata del cavallo.
Il piccolo piccolo mondo dei cavalli. Ad agosto 2020 Equicaere (Mauro Carugo e Chiara Itri) hanno organizzato per me un corso di dieci giorni centrato sui principali argomenti. Alimentazione, analisi del fieno esaustiva ed economica dove e come, pareggio dello zoccolo e spazi ovvero igiene. Il prossimo anno l’idea è quella di proporre più incontri brevi primaverili propedeutici ad uno conclusivo, magari un lungo fine settimana, a luglio o inizio agosto.
Se siete interessati chiamate o contattate Equicaere.
Un altro nostro obiettivo è riprendere e proseguire i corsi con Wendy Bryant. Ne sono stati organizzati tre in tre anni. Alcuni allievi, tra essi la veterinaria Jennifer Keller hanno iniziato a mettere in pratica quanto appreso. Il desiderio è quello di consolidare e migliorare le conoscenze e far si che la tecnica non invasiva che è propria di Tomas Teskey VDM, di La Flure e molti altri negli USA sbarchi definitivamente. Le bocche dei nostri cavalli lo reclamano. Per le solite ragioni questo potrebbe aver luogo, ragionevolmente, in autunno quando tutti speriamo di avere più capacità organizzativa e libertà di movimento.
A tutti un saluto,
Franco Belmonte
dicembre 2020