Archivi autore: Franco Belmonte

Informazioni su Franco Belmonte

Born 1952. Degree in Biological Sciences University of Genova, Italy. Researcher, CNR of Italy 1977-'80 (neurochemistry) then various task related to biology till now. Active Member and Certified Trimmer of the American Hoof Association. Didactic activity: equine podiatry and nutrition. Area of interest: evolution and physiology. Airline pilot and flight instructor for living 1981-2002.

Asini! Asini laminitici.

Gli animali, che sono attualmente materia di studio, appartengono ad una casa famiglia a sud di Roma. Possono essere visitati. Tra le prime e le ultime fotografie intercorre un periodo di tre mesi e mezzo!!! Il primo intervento risale al 19 maggio 2011. Il terzo al 30 di agosto. Il risultato è frutto sia del lavoro sugli zoccoli che dello stretto regime alimentare cui gli animali sono stati sottoposti. Unicamente fieno. Nemmeno un fieno testato, analizzato, magari compensato, come si potrebbe anche fare. Una grande volontà e determinazione, del direttore e degli ospiti. La fiducia nel seguire le indicazioni nella loro totalità: no vaccini, no antielmintici, nessuna integrazione con granaglie, frutta ed ortaggi. In una parola nessun disturbo al metabolismo. Disinfezioni giornaliere e protratte.

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Suole e “callosità”

ATTENZIONE! Questo é uno degli articoli più letti su questo blog. Per qualsiasi dubbio scrivete o meglio partecipate magari come osservatori alle giornate pratiche. Non è tanto facile spiegarsi ed è facile interpretare scorrettamente.

Le fotografie sono utili a comprendere il significato di callosità. Termine spesso utilizzato impropriamente. I proprietari di cavalli stabulati o sui quali altri intervengono di routine sulla suola, con il coltello o con le tenaglie,  conoscono poco il piede sotto questo aspetto. Ho aggiunto delle frasi in rilievo che dovrebbero aiutare a vedere il fenomeno descritto in modo logico e concreto. (aprile 2017)

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Carlotta

Carlotta, dopo anni e anni di ferratura, probabilmente ben eseguita e praticata ad intervalli regolari e ravvicinati grazie alla serietà della padroncina, sta affrontando il suo secondo ciclo di ricrescita. Un fettone sano e calloso, belle barre, suola concava ed una parete che sembra disegnata da Giotto. Questo cavallo non ha subito un periodo di transizione, lo ha affrontato. A destra Carlotta con Cinzia nel bel centro che la ospita.

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Sferratura

Il cavallo è sferrato. Corrado, Franco, il veterinario e la padrona commentano la storia di questo anziano arabo di 28 anni. Dalle piste alla campagna. Il veterinario ha apprezzato l’ immediato miglioramento dell’andatura. Il piede è contratto, il fettone infetto ed eroso a causa della prolungata esclusione da qualsiasi funzione per l’interposizione del ferro tra zoccolo e terreno. Ma la connessione ottima, il bilanciamento anche. L’alimentazione semplice, fieno di prato naturale e polpa di barbabietola non melassata, la vita all’aperto al posto delle lunghe permanenze nella stalla, permetteranno ai suoi zoccoli di prendersi una rivincita.

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Frisone

Da questo frisone mi ha portato Cesare. Trascuratissimo e senza libertà di movimento, parete, barre, suola si sono deformate, ripiegate su se stesse, impacchettate. Ma sotto sotto c’era un zoccolo in attesa di essere liberato e tutto sommato in ordine. Uno.

A sinistra un anteriore a  distribuzione caotica. A destra un posteriore. Le barre fuoriescono addirittura dal perimetro del piede sovrapponendosi alla suola mentre la parete in punta ha mantenuto rapporti corretti. La parete rompendosi ha fatto si che l’insieme mantenesse una altezza quasi normale. A destra in basso uno zoccolo appena “liberato”.

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Purtroppo la atrofia della muscolatura della spalla sinistra fa si che l’appoggio sulla zampa non sia corretto. La zampa e lo zoccolo si sono adattati a fare da “stampella”. Qui sotto Domenico fa stare in posa il cavallo. Notate l’asimmetria.  Lo zoccolo, qui sopra a sinistra, contratto, di dimensioni ridotte e rampino è assimilabile al pomo all’estremità della stampella. Sarebbe inutile e controproducente tentare di riportarlo alla normalità.  Le cause della atrofia vanno attribuite probabilmente ad una lesione riportata dal nervo soprascapolare. Nessun segnale, nessuna contrazione muscolare, atrofia. Ma perché una lesione al nervo? La sua posizione, la posizione delle masse muscolari e delle articolazioni ne rende possibile il danneggiamento quando l’arto repentinamente scivola indietro. Riporto la spiegazione del dr. Rooney tratta da “The Lame Horse”, edizione 1973, pagine 27-30, SWEENY.  Nel libro Rooney descrive i danni causati dall’attività cui é costretto il cavallo dall’uomo. Difficilmente un cavallo scalzo scivola. Ancora più difficilmente scivola se libero e non condotto.

ImmagineSe volete leggere qualche cosa:  Dr. James Rooney – Horseshoes.com  Qui trovate articoli ancora disponibili sul web di Rooney, meccanica e vari argomenti.  Le pagine qui sotto sono invece tratte da “The lame horse”. Se siete pazienti trovate copie usate su Amazon.com a pochi soldi. Le edizioni si sono succedute negli anni. Questa è la prima del ’73.

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Alimentazione. Esempio di slow feeder.

I nostri animali necessitano di alimentarsi con continuità con piccole quantità di cibo. I “pasti” convengono alla organizzazione delle scuderie e costituiscono un risparmio di tempo ma non sono fisiologici per il cavallo. La rete, appesa alla parete del trailer o del box consente all’animale di passare il tempo e di alimentarsi con maggiore continuità ma non rispetta la sua necessità di alimentarsi a terra. Nelle fotografie potete vedere una economica soluzione di “rallentatore”.

Una cassetta per il trasporto delle olive, particolarmente robusta perchè disegnata per essere impilata, contiene il fieno, sfuso o in pressa. Un pezzo di rete elettrosaldata tagliata a misura viene posato sul fieno e due barre filettate ne impediscono la rimozione da parte dei cavalli. Le barre filettate sono rivestite con un pezzo di tubo di plastica. Attraverso le maglie della rete possono prelevare una piccola quantità di cibo alla volta.

La mattina seguente o la sera troverete la rete sul fondo della cassetta. Piano piano capirete quante cassette disporre affinchè i cavalli non rimangano senza cibo. Disponendo più cassette nell’area destinata si può in qualche modo anche favorire il movimento. Nelle fotografie sotto la cassetta è stato disposto un foglio di gomma pesante per impedire la formazione di una zona fangosa. Nulla impedisce però di spostare le cassette di tanto in tanto. Le cassette possono essere facilmente ancorate al terreno con dei tondini da cemento armato ripiegati a gancio. Gli animali possono alimentarsi lentamente mentre non siete presenti. Meno noia e meno ulcere.

Gli slow feeder non sono solo dei rallentatatori nell’assunzione di cibo. Staccando da terra il fieno é limitata l’assunzione di larve e uova di parassiti dal terreno. Il fieno viene insalivato meglio, la digestione migliora, vi troverete ad alimentare di solo fieno cavalli in forma. La resa del cibo aumenta.

Le fotografie sono state fatte in un allevamento di galoppatori.

Here is a cheap slow feeder. Look at the pictures, it is easy to build. The animals can eat maintaining the natural position little amount of food continuously. You will find the net on the bottom of the box.

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Gestione, aspettative dopo la sferratura. Il periodo di transizione. Linee guida per il pareggio.

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Avete preso la decisione di togliere i ferri al vostro cavallo o lo avete appena fatto. E ora?Abbandonare il ferro elimina il paravento che può avere occultato numerosi problemi. Non è la sola sferratura che può risolvere i problemi  o che può garantire la soundness, pur rappresentando la premessa e condizione necessaria.  Dovrete provvedere a mettere il cavallo nelle condizioni migliori per ottenere una buona prestazione scalza.

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Tempo al tempo! – It’s relevant to ALL bare working & competing feet

Da Darolyn Butler  riceviamo e pubblichiamo volentieri questo articolo che mette l’accento sulla progressione necessaria nell’allenamento del cavallo e sullo zoccolo quale indicatore della condizione. Una lettura utile a tutti sia che passeggi o che pratichi l’endurance.


I made a very bold statement quite recently. I suppose I was feeling super confident because things have been going extremely well with our barefoot endurance horses. Our best horse, Perseverance Jedi, continues to improve and get faster and faster, and now that he has got up to National Team level, that is very gratifying. However Jedi is sitting at the top of a pyramid, a very broad pyramid of horses we have bred and raised with every intention of competing them entirely barefoot. And every indication is that they are going to be much better that Jedi. They are coming through the levels and running in his slipstream.

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Asini!

Gli asini, non molto diffusi, meriterebbero una considerazione maggiore. La cura dei loro zoccoli viene effettuata sulla scorta della esperienza fatta con i cavalli. Non vi sono particolari studi sugli asini. Se ne conoscete, comunicateceli. Recentemente Pete Ramey ha pubblicato un DVD sugli asini ed elenca queste fondamentali differenze fra asini e cavalli.

Leonardo deCurtis in Portogallo. Con due giovani veterinari nella foto.

Leonardo deCurtis in Portogallo. Con due giovani veterinari nella foto.

Un comportamento più indipendente. Gli asini allo stato libero (burros) interagiscono tra loro lasciando un maggiore spazio tra i singoli individui. Pete ha passato qualche giorno nell’osservazione diretta degli asini rinselvatichiti (burros)non riuscendo a stabilire con loro un contatto e ad avvicinarli progressivamente, come invece normalmente gli hanno lasciato fare i mustang.

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Dr. Cook bitless bridle/Capezza del dr. Cook

The horse – Agosto 2011

Versione in italiano

Is Your Horse’s Bit Harmful to His Mouth?

When behavioral problems arise with riding horses, owners undoubtedly will search for solutions. But many horse owners don’t think to look their horse in the mouth for an answer. According to recent study results, the bit could be the cause of more behavioral problems and ailments than many owners currently recognize. W. Robert Cook, FRCVS, PhD, completed a study recently in which he compared 66 domestic horse skulls and 12 wild horse skulls in four U.S. Natural History Museum collections for differences in structure near the point where the bit contacts the skull.A five-point grading scale was used to document bit-induced bone spurs on the bars of the mouth (grade 1 being normal and grade 5 the most abnormal). Bone spurs are outgrowths on the bars of the mouth, akin to splints on the cannon bone. The first cheek teeth in the lower jaw are the first to be damaged due to their close proximity to the bit, so the frequency of dental damage was based on these.

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