Archivi autore: Franco Belmonte

Informazioni su Franco Belmonte

Born 1952. Degree in Biological Sciences University of Genova, Italy. Researcher, CNR of Italy 1977-'80 (neurochemistry) then various task related to biology till now. Active Member and Certified Trimmer of the American Hoof Association. Didactic activity: equine podiatry and nutrition. Area of interest: evolution and physiology. Airline pilot and flight instructor for living 1981-2002.

Profondità delle lacune

La profondità delle lacune collaterali in prossimità dei talloni ed all’apice del fettone è uno dei dati maggiormente significativi per la valutazione di uno zoccolo di cavallo. La terza falange è parallela alle lacune collaterali e distante da esse in modo costante. La profondità delle lacune può essere messa da un osservatore professionista in relazione con lo spessore della suola e consente di identificare grazie alla misura ed alla forma della suola (concava, piatta, o in combinazione piatta perifericamente  e concava internamente) una soprasuola o una suola sottile. Il loro orientamento con l’orientamento di P3 rispetto al piano della suola. L’eventuale differenza di profondità delle due lacune, posteriormente, è utile per il bilanciamento mediale-laterale quando altre osservazioni sono in contrasto fra loro. Mentre la profondità all’apice non dovrebbe essere inferiore a 3/8 – 1/2 pollice(12 mm.) quella rilevata posteriormente non dovrebbe essere inferiore a 3/4 di pollice (18 mm.) Un tallone di solito non può essere abbassato in modo tale da ridurre questa profondità al di sotto di questo valore. Ne deriverebbero sensibilità, dolore, conseguente atterraggio di punta. Questo non per fornire una tabella, uno zoccolo non dovrebbe essere lavorato secondo misure o  pendenze arbitrarie. E’ la capacità di sintesi nella osservazione e la conoscenza di ciò che è “naturale” che dovrebbe orientare la nostra azione.

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Frida (continuazione)

La fotografia di sinistra (A) è la stessa riportata nel progetto, senza le evidenziazioni colorate. La fotografia di destra è relativa allo stesso piede. I due pareggi appartengono a due diverse concezioni e filosofie.

Nella foto di sinistra la parete rimane attiva, weight bearing, anche quando lo zoccolo è posato su un piano rigido. E’ ben visibile in entrambe le foto il “callous ridge”, limite della suola.

Nella foto di destra a circa 4 mm. dal ridge in punta e via via sempre meno allontanandosi verso i quarti parte il piano inclinato atto a scaricare parzialmente la parete. Questo piano è poi finito con il roll.

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Asini! Asini laminitici.

Gli animali, che sono attualmente materia di studio, appartengono ad una casa famiglia a sud di Roma. Possono essere visitati. Tra le prime e le ultime fotografie intercorre un periodo di tre mesi e mezzo!!! Il primo intervento risale al 19 maggio 2011. Il terzo al 30 di agosto. Il risultato è frutto sia del lavoro sugli zoccoli che dello stretto regime alimentare cui gli animali sono stati sottoposti. Unicamente fieno. Nemmeno un fieno testato, analizzato, magari compensato, come si potrebbe anche fare. Una grande volontà e determinazione, del direttore e degli ospiti. La fiducia nel seguire le indicazioni nella loro totalità: no vaccini, no antielmintici, nessuna integrazione con granaglie, frutta ed ortaggi. In una parola nessun disturbo al metabolismo. Disinfezioni giornaliere e protratte.

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Suole e “callosità”

ATTENZIONE! Questo é uno degli articoli più letti su questo blog. Per qualsiasi dubbio scrivete o meglio partecipate magari come osservatori alle giornate pratiche. Non è tanto facile spiegarsi ed è facile interpretare scorrettamente.

Le fotografie sono utili a comprendere il significato di callosità. Termine spesso utilizzato impropriamente. I proprietari di cavalli stabulati o sui quali altri intervengono di routine sulla suola, con il coltello o con le tenaglie,  conoscono poco il piede sotto questo aspetto. Ho aggiunto delle frasi in rilievo che dovrebbero aiutare a vedere il fenomeno descritto in modo logico e concreto. (aprile 2017)

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Carlotta

Carlotta, dopo anni e anni di ferratura, probabilmente ben eseguita e praticata ad intervalli regolari e ravvicinati grazie alla serietà della padroncina, sta affrontando il suo secondo ciclo di ricrescita. Un fettone sano e calloso, belle barre, suola concava ed una parete che sembra disegnata da Giotto. Questo cavallo non ha subito un periodo di transizione, lo ha affrontato. A destra Carlotta con Cinzia nel bel centro che la ospita.

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Sferratura

Il cavallo è sferrato. Corrado, Franco, il veterinario e la padrona commentano la storia di questo anziano arabo di 28 anni. Dalle piste alla campagna. Il veterinario ha apprezzato l’ immediato miglioramento dell’andatura. Il piede è contratto, il fettone infetto ed eroso a causa della prolungata esclusione da qualsiasi funzione per l’interposizione del ferro tra zoccolo e terreno. Ma la connessione ottima, il bilanciamento anche. L’alimentazione semplice, fieno di prato naturale e polpa di barbabietola non melassata, la vita all’aperto al posto delle lunghe permanenze nella stalla, permetteranno ai suoi zoccoli di prendersi una rivincita.

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Frisone

Da questo frisone mi ha portato Cesare. Trascuratissimo e senza libertà di movimento, parete, barre, suola si sono deformate, ripiegate su se stesse, impacchettate. Ma sotto sotto c’era un zoccolo in attesa di essere liberato e tutto sommato in ordine. Uno.

A sinistra un anteriore a  distribuzione caotica. A destra un posteriore. Le barre fuoriescono addirittura dal perimetro del piede sovrapponendosi alla suola mentre la parete in punta ha mantenuto rapporti corretti. La parete rompendosi ha fatto si che l’insieme mantenesse una altezza quasi normale. A destra in basso uno zoccolo appena “liberato”.

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Purtroppo la atrofia della muscolatura della spalla sinistra fa si che l’appoggio sulla zampa non sia corretto. La zampa e lo zoccolo si sono adattati a fare da “stampella”. Qui sotto Domenico fa stare in posa il cavallo. Notate l’asimmetria.  Lo zoccolo, qui sopra a sinistra, contratto, di dimensioni ridotte e rampino è assimilabile al pomo all’estremità della stampella. Sarebbe inutile e controproducente tentare di riportarlo alla normalità.  Le cause della atrofia vanno attribuite probabilmente ad una lesione riportata dal nervo soprascapolare. Nessun segnale, nessuna contrazione muscolare, atrofia. Ma perché una lesione al nervo? La sua posizione, la posizione delle masse muscolari e delle articolazioni ne rende possibile il danneggiamento quando l’arto repentinamente scivola indietro. Riporto la spiegazione del dr. Rooney tratta da “The Lame Horse”, edizione 1973, pagine 27-30, SWEENY.  Nel libro Rooney descrive i danni causati dall’attività cui é costretto il cavallo dall’uomo. Difficilmente un cavallo scalzo scivola. Ancora più difficilmente scivola se libero e non condotto.

ImmagineSe volete leggere qualche cosa:  Dr. James Rooney – Horseshoes.com  Qui trovate articoli ancora disponibili sul web di Rooney, meccanica e vari argomenti.  Le pagine qui sotto sono invece tratte da “The lame horse”. Se siete pazienti trovate copie usate su Amazon.com a pochi soldi. Le edizioni si sono succedute negli anni. Questa è la prima del ’73.

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Alimentazione. Esempio di slow feeder.

I nostri animali necessitano di alimentarsi con continuità con piccole quantità di cibo. I “pasti” convengono alla organizzazione delle scuderie e costituiscono un risparmio di tempo ma non sono fisiologici per il cavallo. La rete, appesa alla parete del trailer o del box consente all’animale di passare il tempo e di alimentarsi con maggiore continuità ma non rispetta la sua necessità di alimentarsi a terra. Nelle fotografie potete vedere una economica soluzione di “rallentatore”.

Una cassetta per il trasporto delle olive, particolarmente robusta perchè disegnata per essere impilata, contiene il fieno, sfuso o in pressa. Un pezzo di rete elettrosaldata tagliata a misura viene posato sul fieno e due barre filettate ne impediscono la rimozione da parte dei cavalli. Le barre filettate sono rivestite con un pezzo di tubo di plastica. Attraverso le maglie della rete possono prelevare una piccola quantità di cibo alla volta.

La mattina seguente o la sera troverete la rete sul fondo della cassetta. Piano piano capirete quante cassette disporre affinchè i cavalli non rimangano senza cibo. Disponendo più cassette nell’area destinata si può in qualche modo anche favorire il movimento. Nelle fotografie sotto la cassetta è stato disposto un foglio di gomma pesante per impedire la formazione di una zona fangosa. Nulla impedisce però di spostare le cassette di tanto in tanto. Le cassette possono essere facilmente ancorate al terreno con dei tondini da cemento armato ripiegati a gancio. Gli animali possono alimentarsi lentamente mentre non siete presenti. Meno noia e meno ulcere.

Gli slow feeder non sono solo dei rallentatatori nell’assunzione di cibo. Staccando da terra il fieno é limitata l’assunzione di larve e uova di parassiti dal terreno. Il fieno viene insalivato meglio, la digestione migliora, vi troverete ad alimentare di solo fieno cavalli in forma. La resa del cibo aumenta.

Le fotografie sono state fatte in un allevamento di galoppatori.

Here is a cheap slow feeder. Look at the pictures, it is easy to build. The animals can eat maintaining the natural position little amount of food continuously. You will find the net on the bottom of the box.

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Gestione, aspettative dopo la sferratura. Il periodo di transizione. Linee guida per il pareggio.

aggiornato 2017

Avete preso la decisione di togliere i ferri al vostro cavallo o lo avete appena fatto. E ora?Abbandonare il ferro elimina il paravento che può avere occultato numerosi problemi. Non è la sola sferratura che può risolvere i problemi  o che può garantire la soundness, pur rappresentando la premessa e condizione necessaria.  Dovrete provvedere a mettere il cavallo nelle condizioni migliori per ottenere una buona prestazione scalza.

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