Archivi autore: Franco Belmonte

Informazioni su Franco Belmonte

Born 1952. Degree in Biological Sciences University of Genova, Italy. Researcher, CNR of Italy 1977-'80 (neurochemistry) then various task related to biology till now. Active Member and Certified Trimmer of the American Hoof Association. Didactic activity: equine podiatry and nutrition. Area of interest: evolution and physiology. Airline pilot and flight instructor for living 1981-2002.

A Novafeltria,con il gruppo di Andrea Carloni

A Novafeltria, Ravenna,  un gruppo che fa riferimento ad Andrea Carloni organizza per il 17 aprile un incontro introduttivo sul cavallo scalzo e la gestione del cavallo in generale.

L’accento sulla pratica di pareggio da parte del proprietario dopo una brevissima parentesi sulla storia del movimento barefoot e le varie linee di guida che sono state espresse negli ultimi venti anni in Europa ed America, la anatomia dello zoccolo e la attribuzione di funzione alle singole parti ed all’insieme.

Il 16 aprile sera ci incontriamo per conoscerci e dare modo ai partecipanti di fare domande e esprimere aspettative. Il 17 iniziamo presto e io ed Andrea cercheremo di impostare un ritmo sostenuto ma adeguato alle capacità dei partecipanti, per ottenere il meglio dalla giornata.

Per qualsiasi informazione riguardo a località, tempi e spazi contattate l’organizzatore: Giole ( cangini.giole@gmail.com ) – Centro Ippico Mon Tana, via Cà del vento, Novafeltria, Ravenna

Relatori : Franco Belmonte, Andrea Carloni

 

Come scegliere la bitless. Misure.

Susan vi fa vedere come prendere le misure per ordinare una bitless.

La pagina cui accedete tramite il link è tratta dal suo sito, cugino di questo, dedicato in parte alla condotta del cavallo senza imboccature e parte al barefoot ed agli accessori. La bitless è un attrezzo semplice, può essere in biotane o in cuoio. Sono state disegnate molte capezze ognuna con la sua particolarità. Vari modelli incontrano, magari per brevi periodi, il successo commerciale. La “bitlessbridle” di Cook credo conservi la sua originalità ed esprima efficacemente la sua funzione senza nessuna leva o effetto costrittivo. Io la utilizzo con i miei cavalli attaccati in condizioni più penalizzanti, agli effetti del controllo, rispetto a quella incontrata dal cavaliere. Non ho nessuna possibilità di utilizzare le redini come il cavaliere, le redini passano all’interno degli anelli o chiavi porta redini sul reggipettorale e poi sul sellino senza potere essere orientate. La redine della “bitlessbridle” di Cook accompagna esercitando una pressione piuttosto che tirare il muso nella direzione desiderata grazie all’incrocio sotto il mento del cavallo. Pensate alla vostra mano quando si poggia sulla spalla del vostro amico per invitarlo in una direzione. Altro sarebbe tirarlo per la camicia o la giacca, questo fa un’altra capezza qualsiasi. Se ci pensate anche la capezza Parelli porta l’attacco per il moschettone sotto di se, la corda di guida non è assicurata lateralmente ma sotto di essa. Questo è il principio comune, altre innumerevoli motivazioni portano a deviare da esso e hanno, o sembrano avere, una loro motivazione. Nascono così accessori di ogni tipo che aggiungono o deformano le due capezze, Cook e Parelli, con anelli e rimandi che moltiplicano la forza applicata dalle mani del cavaliere o conduttore a terra esercitando pressioni più elevate. Anche la capezza Parelli può essere usata energicamente, questo aprirebbe un nuovo argomento che sarebbe meglio moderato da un istruttore Parelli o dal grande Edwin Wittwer che di quel sistema ha fatto parte per tanto tempo.

Quello che fa Edwin Wittwer o Parelli o Honza o Nevzorov o tanti amici come Michela Parduzzi o Gianluca Balzani con i loro limiti ed entusiasmo con una capezza Parelli o la “bitlessbridle” di Cook o semplicemente con un collare o addirittura senza sono la dimostrazione di quanto ci si possa divertire e sperimentare con un animale come amico e compagno. Nel continuo parallelo con Messner ed il superamento degli accessori meccanici in arrampicata che è divenuta libera nel rispetto della montagna. La necessità di ginnasticare un animale trova la sua soluzione nel libero movimento, nell’assetto indipendente e certo aiuto in qualche tecnica. Senza la necessità di una imboccatura che si può imparare ad usare ma rappresenta comunque una catena che, come la ferratura, è un male non necessario a noi, mortificante se non doloroso per l’animale.

http://www.bitlessandbarefoot.com/how-to-measure-for-a-bitless-bridle.php

infine se avete problemi scrivetemi oppure scrivete a lei: l’indirizzo di posta elettronica di Susan é : bitlessandbarefoot@gmail.com

Non confondete i siti! Questo, il mio, si chiama bitlessandbarefoot-studio e porta la desinenza .org perché è essenzialmente didattico e per differenziarsi da quello di Susan Duckworth. Siamo entrambi felici di questa similitudine.

 

Fine Settimana di Pareggio

Dove:

Pieve S. Stefano  (AR). Appuntamento alle ore 9.00 di fronte alla casermetta della Guardia Forestale in centro. Chi arriva in ritardo deve raggiungerci ad Asvanara. Le indicazioni si trovano appena lasciata la piazza verso nord, cartello indicatore lungo la strada a sinistra. Il podere dista solo un paio di km. dal centro del paese. Arrivati alla reception, parcheggiare e raggiungere a piedi le strutture del centro, grazie. In caso di pioggia venite su in vettura. Se avete difficoltà chiamate Franco.

Quando:

13 – 14 febbraio 2016  –  inizio ore 9.00 di sabato, chiusura ore 16 di domenica. Una estensione a lunedì mattina è possibile su richiesta.

Che cosa:

Dimostrazione. Posizioni di sicurezza, introduzione agli attrezzi, pareggio commentato, note e discussione dei vari pareggi effettuati dai partecipanti. Eventuale proiezione filmato.

Portare:

Guanti, calzature robuste e, se possibile, sovrapantaloni o un grembiule. Nettapiedi, spazzolina ferro, raspa, coltello. La raspa deve essere di buona qualità e in ottimo stato di manutenzione. La raspa (Heller oppure Dick) ed un semplice coltello, nuovi, li potete reperire al corso.

All’hotel  Il Portico tel. 0575 797 129 i prezzi per il pernottamento sono: 72 euro la camera doppia / 54 euro la camera singola. Sono presenti bed and breakfast nei dintorni ed a Chiusi della Verna. La Verna è una località francescana a 12 km. da Pieve, interessante opportunità per gli accompagnatori.

Per un commento a posteriori della attività svolta leggete l’articolo “Pareggio di cavalli che vivono in grandi spazi”, pagina letture-pareggio.

Pieve, february 2016

Programma 2016, newsletter

Con questa newsletter inizia il 2016 di bitlessandbarefoot-studio.

Il 14 gennaio abbiamo appuntamento su zoom.us per riprendere gli incontri. Vi proporrò il commento di un fieno recentemente analizzato per fare il punto dopo la pausa natalizia su tutto quello che abbiamo discusso lo scorso autunno.

Riprenderemo poi l’argomento alimentazione più avanti dopo la parentesi delle prossime settimane sullo zoccolo. Ho inserito nel sito vecchi articoli che fanno bene da ponte tra i due argomenti. Uno introduttivo di alimentazione di Pete Ramey ed il link ad articoli in ricordo di Maria Siebrand sul pareggio dello zoccolo e gli accessori necessari. Maria in questi articoli si esprime con chiarezza e semplicità. Posizioni logiche alle quali tanti sono arrivati autonomamente, senza conoscersi.

Trovate l’articolo di Pete negli “articoli recenti” ed il link agli articoli di Maria nella pagina “studio di zoccoli” in calce all’articolo “Introduzione”.

La mostra fotografica sugli animali nella Grande Guerra è sempre disponibile. Dopo S. Marino sono in attesa di esporla in provincia di Piacenza nel castello di Compiano.

Il programma didattico per il 2016, se ci sarà richiesta e partecipazione:

Continuazione degli incontri sul web. (gennaio-aprile)

Il calendario ed il programma di massima si trovano nella pagina incontri del sito. Eventuali modifiche le comunicherò direttamente la sera.

Introduzione pratica al pareggio. (febbraio-marzo)

Un incontro tra i simpatizzanti vecchi e nuovi di b&b-s per la presentazione della tecnica di pareggio e cura dello zoccolo. Pareggio commentato e “a domanda risposta”. Assolutamente pratico e dedicato alla sicurezza delle posizioni intorno al cavallo ed alla introduzione agli attrezzi. Un fine settimana di preparazione alla settimana pratica estiva. Località prevista, non certa, Asvanara a Pieve S.Stefano. La data dell’incontro la scegliamo insieme durante le serate didattiche sul web poi la pubblicherò sul sito nella pagina Incontri. Chi è interessato deve scrivermi una mail di partecipazione.

Settimana Pratica estiva. (agosto, itinerante)

Diversi cavalli in diverse situazioni, pareggi commentati, almeno due cavalli da pareggiare per applicante ogni giorno. Data e località previste nel Centro Nord Italia da individuare nella prima quindicina del mese. Anche in questo caso chi è interessato mi scriva per favore una mail. Molti cavalli tutti in simile necessità di pareggio ma in diversa condizione di gestione non si trovano con facilità. E’ necessario organizzarsi per tempo.Trovate letture descrittive sulle settimane pratiche del passato sul sito.

Attacchi. (Primavera. Estate, Trevignano Romano)

Chi desidera fare qualche esperienza di attacchi, finimenti e carrozze è benvenuto. La condotta a redini lunghe, la vestizione del cavallo e l’attacco. Le tenuta delle redini ed il metodo Achenbach. Pratica con un semplice simulatore. E via nei campi e su strada. Bitlessbridle di Cook e scarpette solo quando reso necessario dall’asfalto estremamente trascurato delle strade.

Chiedo la presenza minima per una settimana e la partecipazione al lavoro di governo degli animali e manutenzione dei recinti. Chiamatemi naturalmente anche per questo. Trevignano offre numerose possibilità di sistemazione in albergo, bed and breakfast, campeggio.

Cesenatico 2016. (Ottobre 22-23, Paradorhotel)

Due giorni dedicati al lavoro di ciascuno di noi con commento, fotografie, dati e risultati di casi in riabilitazione o mantenimento. Una particolare attenzione alla laminite alla quale vorrei dedicare ampio spazio con l’intervento di più relatori. Non è previsto il compenso per la relazione o la presentazione dei dati ad alcun relatore. Semmai il solo rimborso delle spese di viaggio. Questo renderà possibile una quota di partecipazione simbolica. Chi è interessato, sia alla partecipazione che a far parte del gruppo di relatori, è pregato di prendere contatto con me con la maggiore sollecitudine possibile.

Una ultima nota. Cerco una persona in pensione o priva di lavoro oppure in grado di svolgere la sua attività lavorativa senza riguardo alla posizione geografica che desideri un campo, da uno a quattro ettari, per sistemare i propri animali e/o cavallo. Posso offrire anche una sistemazione abitativa semplice. La condizione prima è la autonomia reciproca e la disponibilità alla mutua assistenza, in caso di assenza, per il governo degli animali e sorveglianza della proprietà.

Cari saluti,
Franco

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Alimentazione, nutrire lo zoccolo – “Feeding the Hoof”, Pete Ramey

Alimentazione, “Feeding the Hoof” 7-30-08 Pete Ramey

Copyright 2008

“I have constantly been both praised and criticized for my refusal to stop learning, changing and evolving. Some people appreciate it when I admit to my mistakes. Others use it against me. I take the good and the bad words in stride; I am who I am, and people don�t motivate me anyway- it�s the horses! As for the horses in my care, my motivation comes not from my success stories but from my failures. When I look one horse in the eye and realize that I am not good enough, it dominates my every thought- the success stories are forgotten.” Pete

The very best hoof care can only go so far. We must properly feed our hooves if we want the best out of the horse and we must properly feed our horse if we want the best out of our hooves. Over the years I noticed that no trim mechanics could grow healthy walls, laminae, soles or frogs on some horses. This led me to Katy Watts www.safergrass.org and her studies on varying sugar levels in grasses and hay. When I realized that constant carbohydrate overload was destroying the hooves of so many horses, I became a “sugar freak”; an expert at finding the “hidden” sugars in horses’ diets and convincing horse owners to take the necessary steps to eliminate them. My trimming changed very little, but the results I was getting improved dramatically when I started to pay more critical attention to the diet.

Grass became “the bad guy” for me; a distant memory for many of the horses in my care. For some horses this is truly the way it must be, but I’ve always noticed that some pastures support herds of horses in perfect health, while another pasture two miles away seems literally toxic to any horse that lives there. I’ve noticed the same thing in horses at boarding facilities with little or no access to grass. I would find myself at one boarding facility preaching that a lack of exercise was causing the sickness and weakness in their horses, but then drive a few miles to another (seemingly identical) situation that featured horses in extraordinary health, with beautiful feet- in spite of spending 12+ hours in the stall every day. I didn’t talk about these observations very much, but they have constantly gnawed at my gut instinct — I was missing a critical piece of the puzzle.

I had several pastures within my clientele that produced poor hooves no matter how they were previously shod, and the problems persisted no matter how I trimmed them. The hoof walls were weak and peeling apart in layers. There was no white line integrity and I could not grow well connected walls. The soles were thin and thrush was common. I would show up at 5 weeks to trim the feet and it looked like I should have been there 4 weeks ago. Again, it was easy to blame the excess sugar consumption and no doubt that is still a big issue. But it was hard to ignore the fact that there were other pastures in the same area that supported nice hooves in spite of that same free access to “all you can eat” green grass.

Finally, Katy Watts led me to testing the grass in those problem pastures and found that there was virtually no copper or zinc in the horses’ diet. [Copper supports enzymes that form the strengthening cross-links between collagen and elastin molecules in connective tissue. Deficiencies lead to abnormalities in bone, cartilage, tendons, ligaments, and arterial walls among the most dramatic consequences. In horses, copper deficiency has been linked to uterine artery rupture in mares, a fatal complication of labor. Copper deficiency is known to cause developmental bone disease in foals. From research in other animals we also know that copper deficiency has adverse effects in hair quality. Although it hasn’t been studied in horses, remember that the ingredients and growth mechanisms for hair and the hoof are virtually identical.

Zinc performs a host of functions in the body. Structures on proteins called zinc fingers allow them to bind to DNA. Zinc fingers also influence the folding and structure of proteins. In enzyme systems, zinc is essential for pigment formation, antioxidant function, transport of carbon dioxide in the blood, bone building and remodeling, insulin production and release among others. Eleanor Kellon, VMD]

I bought the over-the-counter hoof supplement that had the highest zinc and copper levels I could find, and it improved the hoof quality of every horse in those pastures [Source Focus HF Hoof].

Now knew I had found the tip of an iceberg; I enrolled in Dr. Kellon’s basic course “NRC Plus” www.drkellon.com . I firmly believe that every person responsible for taking care of horses should take this online course. It will teach you the relationships, roles and importance of vitamins, minerals, proteins, electrolytes, how the horse utilizes food for energy and the basics of what makes it tick. The course demystifies the feed labels, forage analysis and teaches you how to really provide for your horse’s needs.

During this course, when I looked back at my pasture and hay analysis from the past, it became clear that the lack of copper and zinc were the least of my problems. In my area, the grass, hay, water (and even the mineral blocks I was recommending) consistently have extremely high levels of iron. [Excess iron cancels the absorption of copper and zinc- even if there is an “adequate” amount of those minerals available. Excess iron has many effects, including predisposition to infection, a predisposition to arthritis and increased risk of tendon/ligament problems, liver disease and altered glucose metabolism, including insulin resistance and overt diabetes. Eleanor Kellon, VMD]

High body iron levels drive insulin resistance, and vice versa. This may explain why the high sugar content of the grass had an exaggerated effect on the horses living on the high-iron pastures and water sources. I was first called to each of these facilities because of acute and/or chronic laminitis, and the problems persisted even with grazing muzzles or dirt paddocks with hay (from the same region). Now I understand why.

The most frustrating part is that after taking that class, I can now read the labels on equine feeds and supplements and compare them to the horses� actual needs. The deception is sinful. Horse owners buy a supplement and/or commercial feed and think they have covered all the bases of nutrition. They read the label and see, “It’s in there: zinc, copper, biotin, calcium, phosphorus… All the things they are told their horse needs for optimal health and performance listed in ppm (parts per million) or percentages, but they don’t know what it means. They put their faith in the manufacturer. In most cases, the actual levels provided are only a fraction of what the horse needs.

One very popular daily supplement I found at a customer’s barn was 93% salt and had 3ppm of zinc proudly printed on the label. Since zinc was listed (along with a dozen other minerals in similar amounts) the owner thought she had the trace minerals covered. Her 880 pound horse horse would actually have to eat 220 pounds of this supplement per day to get the minimum NRC requirement for zinc! (Needless to say this would kill the horse.) Deception- and our horses are suffering for it.

To make matters worse, if a supplement does not complement the grass, hay and other feeds it is worthless or even toxic. Understand this all varies- every pasture and hay field has a unique mineral profile and will thus have unique supplement needs. You should test each of your horses’ food sources and consider the entire nutrition profile together. The horses with little or no access to green grass are subject to the same problems as well- it all depends on the soil in the hay field. Additionally, the hay-drying process eliminates vitamin E and essential fatty acids so important for skin (hooves) and for fighting inflammation. These must be supplemented if the horse has limited access to green stuff.

At boarding facilities, where hay and grains provide most of the calories, I’m seeing another very common scenario. The horses are often getting too much calcium and not enough phosphorus. It is important that they are balanced in a 2:1 ratio respectively. Alfalfa and in some areas even grass hays tend to have a ratio of 5+ :1. This creates a functional lack of phosphorus that can lead to angular deformities in foals and bone loss in older horses. This does not mean that you should blindly supplement phosphorus. Too much phosphorus also robs the horse of calcium. You must test the forage!

Excess calcium could also make magnesium less available to the horse. [The symptoms of inadequate magnesium are the same as those of excessive ionized calcium. These include irritability, hypersensitivity, muscular symptoms from twitching to spasm, with a potential for GI symptoms and heart irregularity when severe. Horses with moderate magnesium deficiency are often misdiagnosed as EPSM. Other magnesium responsive clinical symptoms I have seen are gait disturbances, including stilted gait, base wide gait behind, difficulty controlling the hind end when turning and reluctance or inability to canter. The magnesium deficient horse is not a happy camper! Eleanor Kellon, VMD]

Salt is another very common deficiency I see everywhere I go. Most horse owners think that if they provide a salt block, the horse’s sodium needs are met. In truth, horses do not receive adequate levels of sodium by licking a salt block. One sedentary horse would have to consume over 2 pounds (an entire stall sized brick) in one month. If he was working, he might need 2-4 times more than that. Salt is ideally provided in a loose form. Most horse owners don’t realize how critical it is for their horse’s sodium needs to be met. [Sodium is essential for absorption of many nutrients, as well as their entry into cells (including glucose), essential for the normal functioning of all nerve and muscle tissue. Sodium is also the major regulator of water balance in tissues. In addition to “holding” water in the tissues, sodium is what the brain “reads” in determining when to trigger thirst and when to regulate the amount of sodium, and therefore water, the body excretes in the urine. If sodium intake is too low, the kidneys will actively excrete potassium and save sodium, even if blood potassium levels drop below normal. This is a very, very common mistake made when supplementing performance horses.

Insufficient sodium inevitably leads to some dehydration. The brain reads sodium levels in the cerebrospinal fluid. The cerebrospinal fluid in turn is a filtrate of blood. Blood levels of sodium will be maintained by “stealing” sodium from the extracellular fluid. This leads to the decrease in skin elasticity that is familiar sign of mild to moderate dehydration. The rule of thumb is that as little as 2 to 3% dehydration can lead to a 10% drop in performance. However, excessive intakes need to be avoided. Eleanor Kellon. VMD] Again, actually testing and supplementing specific amounts is optimum.

These are only a few small examples of many. Horses need to consume each nutrient in adequate amounts and usually in balance with the amounts of several other nutrients. This is not just about growing healthy hooves, either. Balanced nutrition profoundly effects attitude, immune function, strength, endurance, recovery; actually every aspect of health and performance. If your horses are having problems of any kind, you can bet there is a nutritional component. So far, every time I have had troubles growing healthy feet and have tested the forage, I have found significant mineral ratio problems and/or deficiency- every time. The nutrition balance may be all or part of your horse’s problem, whether you are concerned about a training issue, recovery from an illness or carving 2/10 of a second off your lap time.

The best news is that feed testing, balancing and supplementation saves most horse owners a considerable amount of money (Now why haven’t the feed companies told us about this?) but you will be required to think, rather than just blindly throwing your money away. When I tested the grass and hay in my area, along with the bad news [no Zn or Cu] I got some great news: The grass was completely covering ALL of the other nutritional needs- my customers with pasture can meet NRC guidelines of every nutrient (including protein) for pennies a day. Too many horse owners spend hundreds of dollars a month to keep their horses constantly on the brink of laminitis by feeding buckets of feed and random supplements “just in case” the horse is missing something in his diet. Why not find out exactly what he is missing and just buy that?

Here’s how to do it:

Take samples of your hay and grass. Send them in for testing to www.equi-analytical.com (read the directions for sampling on that site). Your analysis will be emailed to you in a few days. Choose the 601 package for $35 as a start for most situations (a more comprehensive package is available for $79).

Now what? You will get back a long list of nutrients that will probably look like Chinese algebra to you. Here are some options: 1) (good) Join the Yahoo group EquineCushings, read the introductory information and then ask for help (there is incredible help to be found there) [For excellent help with hoof trimming issues, also join the Yahoo group BarefootHorseCare]. 2) (better) contact Dr. Kellon www.drkellon.com. She does consultations for $100- a real bargain if you ask me. 3) (best) Enroll in the NRC Plus course ($210) and learn to do it yourself.

Once you have designed your custom supplement, you can order each ingredient separately for maximum cost saving. Local mills that actually mix their own feed, or general livestock supply stores, can often get you bags of the most commonly needed minerals. For instance, a 50 pound bag of magnesium oxide for around $10 will likely outlive your horse. For smaller amounts, you can try Uckele Health and Nutrition, www.uckele.com (or call them at 800-248-0330), or Gateway Products has many single ingredient products available www.buygpdirect.com . It depends on what you need, but most horse owners are reporting a total cost of 20-30 cents per day. Another option that saves you time and labor, and still will reduce your overall supplement costs, is to have the minerals you need custom mixed for you. Uckele (above) and Horse Tech, www.horsetech.com , will do this service for the individual owner.

Feed the supplement to your horse daily. This is usually easy if the horse is also on feed- the actual volume of the supplement is usually very small. If the horse is only on hay or grass, you might have to get creative. Mixing the supplements into a spoonful of unsweetened applesauce or in a small amount of beet pulp mash and oats will usually do the trick.

 

Now you have all the tools…. Just do it- yesterday!

“I highly recommend that if you take the ‘NRC Plus’ course, have your own forage analysis in hand (or for hoof professionals, the analysis of your customer with the worst hooves). That way it is not just a mountain of science and theory. I was floundering with the information overload until I started balancing the diets for real horses that I knew personally. Then it immediately started snapping into focus.”

Once you start testing, you will probably find that your pasture and/or hay is providing ALMOST everything your horse needs- including calories, fat and protein. This may surprise you, but understand that tiny “holes” in the overall nutrition profile can throw everything out of balance and make it seem like the horse is getting almost nothing from the hay and grass; or too much (The “starvation” your horse is sensing can lead to overeating). Constant access to forage, and detailed mineral balancing should be the starting point for every equine diet. From there (depending on the individual and the work load) you may have to add or take away from that, but it should be done scientifically- not at random as we were all taught. Why doesn’t every horse owner know this? There’s no money in telling you.

Cesenatico, an introduction

bitlessandbarefoot-studio.org

Dalla newsletter october 2015  –  Cesenatico 31 ottobre-1 novembre 2015

Italian / English people, translation thanks to Mike Drell  

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ITALIAN

Franco Belmonte

La ricorrenza dei Santi si avvicina e con essa l’incontro di Cesenatico. Sono in attesa pareggiatori di diversa provenienza formativa, studenti, proprietari di cavalli e veterinari, addestratori ed altre figure professionali. Ho fortemente desiderato questo evento come irripetibile occasione di incontro ed ho chiamato a partecipare come invitato speciale e relatore il dr. Tomas Teskey dall’Arizona. Gli americani hanno, ormai parecchi anni fa, riaperto la strada del barefoot che é stata dei greci, dei romani, dei mongoli, ed hanno fatto questo insieme agli europei della dr. Strasser. Anche noi italiani abbiamo avuto un pioniere del cavallo scalzo, il prof. Faillace, totalmente ignoto agli anglosassoni probabilmente perché scriveva e parlava in italiano. Lui ed altri hanno fatto si che il movimento barefoot si sia sviluppato in Italia con la stessa velocità ed intensità che ha caratterizzato in genere il mondo occidentale. Recuperato una decina di anni fa un certo ritardo non abbiamo nulla da invidiare ad altri paesi, né dal punto di vista tecnico né soprattutto etico ma soffriamo sicuramente dell’inconveniente linguistico. Se scriviamo un articolo in italiano ci rivolgiamo ad un lettore locale mentre un articolo di qualità magari inferiore in lingua inglese ha una più grande possibilità di essere letto e diffuso.

Semmai alcuni a causa delle stesse opposte difficoltà linguistiche non hanno ben chiaro, ma capita anche che faccia comodo ignorarlo, quale sia lo stato avanzato del barefoot e dell’ironfree movement al di fuori dei loro confini. Assai spesso invece del confronto e della crescita comune si guarda alla colonizzazione intellettuale e di mercato. Il mondo é livellato anche dal nostro piccolo punto di vista. A piccole aree e gruppi avanzati teoricamente e praticamente, senza distinzione di frontiere, si accompagnano vaste aree arretrate che rimangono tali non tanto a causa della mancanza di strumenti di conoscenza ma volontariamente per il mantenimento di una comoda rendita di posizione.

All’incontro di Cesenatico ho invitato quindi Tomas non in quanto americano o straniero. Lo ho invitato in quanto rappresentante noto di una categoria che, salvo eccezioni ed a causa dei programmi di studio, rendita di posizione ed inerzia, prese alcuni anni fa una posizione critica e netta a favore della cura e mantenimento dello stato di salute dei cavalli e degli animali in genere piuttosto che di sfruttamento ed utilizzo a breve termine. Questa posizione il dr.Teskey la ha formata ed integrata con la stratificazione delle conoscenze e con l’applicazione di tecniche naturali in parallelo alle tradizionali in un insieme che concorre al finale benessere e mantenimento dello stato di salute. Soprattutto su questo ci siamo trovati, su quel che lui ed altri chiamano medicina olistica ed io più semplicemente riconoscimento della supremazia delle buone regole del buon senso nell’applicazione delle più elementari norme igieniche e di comportamento. Norme che coinvolgono la gestione nel suo complesso, l’aria, l’acqua, il cibo, la libertà di movimento la pulizia e non possono prescindere dalla sferratura e, con il miglioramento della relazione, dall’abbandono delle imboccature. Non conosco perfettamente quale sia la attuale posizione di Tomas riguardo alle imboccature. Questo tema sovente rimane in ombra, non è diventato di moda parlarne e partecipare. Anche se spesso si vede l’accoppiata “cavallo sferrato e condotto senza imboccatura”, altrettanto spesso l’apertura nei confronti dell’abbandono del ferro ai piedi si accompagna allo strenua difesa del ferro in bocca. Al di là delle accettazione delle motivazioni mediche per la rinuncia ad ogni imboccatura ben documentate dalla nostra europea Strasser, dall’americano Cook e dal russo Nevzorov per citare i più conosciuti, motivazioni di per sé più che sufficienti, rimane la assoluta mancanza di sportività testimoniata dal loro utilizzo. Delegare ad un attrezzo la riuscita “migliore” di un esercizio è come gareggiare nei cento metri stile libero con le pinne corte. Messner, che mi piace citare spesso, ha rinunciato alla progressione artificiale in parete con enorme successo ed ha fatto scuola, lo stesso concetto e comportamento è applicabile all’equitazione. Rispetto per la montagna o per l’animale, capacità ed espressione individuale, sono mortificate dal ferro in bocca come di quello piantato in una parete.

Tomas Teskey verrà a Cesenatico a fare la sua presentazione del barefoot ed io spero che il suo nome richiami e faccia da ulteriore volano al movimento nell’interesse degli animali. Persone come me, Luca Gandini, Alex Brollo, Stefano Sabbioni, Sonja Appelt e sicuramente altre che dimentico o non conosco hanno già faticato molti anni nel tentativo di creare un ambiente alternativo e migliore. Ognuno con il suo entusiasmo, applicazione, conoscenze e limiti personali. Il fine settimana di Cesenatico dovrebbe servire in primo luogo a far riconoscere questo ed a creare le premesse per una maggiore unione del movimento barefoot che fino ad oggi si presenta diviso. Nell’articolo “Una Testimonianza dall’Italia” che Yvonne Welz ha pubblicato alcuni anni fa sul suo “The Horse’s Hoof ” magazine ho già messo l’accento sulla necessità di incontro delle varie scuole sui principi prima che sulla tecnica. Si, i fondamenti. I fondamenti del barefoot che hanno i loro cardini nell’impegno del proprietario, l’igiene dell’ambiente e la scelta del terreno idoneo oggi ancora e di nuovo in affanno a causa della introduzione e diffusione delle nuove protezioni dello zoccolo a carattere permanente.

Torna a prevalere su tutto il resto la comodità dell’attrezzo?

Una decina di anni fa Ramey nei suoi DVD “Under the Horse” ci diceva che basta tenere la parete corta perchè tutto il resto entri o rimanga in funzione con solo l’aggiunta di occasionali ma oculati interventi sul resto delle parti. I problemi della parte posteriore del piede? Troppo semplici per parlarne ancora. La laminite? Non un problema inevitabile ma un danno facilmente attribuibile alla alimentazione sconsiderata ed al confinamento. Non è cambiato nulla. Ma invece di sollecitare un pareggio semplice e frequente, un terreno idoneo, una alimentazione appropriata e nella mancanza spesso di idee sufficientemente chiare su quanto ciò significhi si sta rispostando l’interesse e l’intervento su tutto quanto era già proprio della mascalcia, gestione e diagnostica tradizionale con la sola sostituzione della plastica al ferro. Ciò che è semplice ed efficace non produce.

Questa introduzione è per me una occasione per far riflettere il lettore sul fatto che in Italia la maggior parte di coloro che voleva andare sferrato ci va, gli strumenti di conoscenza ci sono e tutti hanno avuto occasione di parlare del famoso mustang, di conoscerlo in tutta la sua potenza e salute e persino di avere in mano il famoso zoccolo che Jackson porta sempre con sè e portò anche a Teramo in facoltà. Si comincia anche a guardare con rinnovato interesse ai nostri tolfetani ed agli altri piccoli gruppi di cavalli sparsi per le nostre montagne uniti da un davvero utile “comune denominatore”, la pressione selettiva.

Se la potenzialità che può esprimere il domestico ben allevato e gestito ormai è chiara anche ai sassi chi resiste lo fa da ignorante, su posizioni scientificamente indifendibili e miserabili. Si chiede di dimostrare scientificamente l’opportunità del barefoot. Ebbene io chiedo di dimostrare scientificamente l’opportunità della ferratura e della gestione tradizionali visto che colica e laminite sono le due cause principali di morte dei cavalli.

Se di limite bisogna parlare Il vero limite non è del cavallo di andare sferrato su un terreno o su un altro, ma dell’uomo e della sua mancanza di capacità di attesa e accettazione dell’inevitabile limite della propria cavalcatura. Limite proprio di ogni essere vivente, determinato dal patrimonio ereditato e dall’ambiente. La mancanza di accettazione del limite e la totale diseducazione sportiva sono evidenziate, risalendo dal piede alla bocca del cavallo, proprio dall’ostilità nel rifiuto di abbandono dell’imboccatura. Anche quando lasciano in pace gli zoccoli, magari seguendo una moda o l’amica, almeno tramite la bocca queste persone “devono” intervenire, superare, dirigere invece di attendere e costruire, fare squadra con il proprio cavallo. Il cavallo rimane la bestia pericolosa e possente che necessita della forza e capacità di intimidazione del ferro per essere guidata. Non so appunto se Tomas sia dalla parte di Cook o della Strasser che hanno scritto insieme “Metal in the Mouth”, certo ha dimostrato un gran carattere scrivendo il suo famoso articolo per il Veterinary Journal ed insiste anche ora affinché si affermi una cultura della dignità nel lavoro di addestramento e pratica sportiva tramite una gestione più consona alla necessità dell’animale, un atteggiamento onesto ed infine una tecnica di intervento sullo zoccolo più efficiente. Per questo, per insistere sul rispetto dell’animale che passa anche e soprattutto ormai attraverso la bocca, quel rispetto che sarà filo conduttore del seminario di Cesenatico, vi propongo il passo che nei pannelli informativi conclude la mostra fotografica che ho realizzato sugli animali e la Grande Guerra. Mentre preparo questa newsletter la mostra fotografica è esposta a S.Marino nel Castello di Borgo Maggiore.

” … A final comparison, mountains climbing vs riding and driving! The same approach to the many difficulties. The barefoot movement, when not totally iron free, is itself, limping. To be totally iron free provides evidence revealing the truth regarding the skills, knowledge, and sportsmanship of the owner. Messner was free-climbing searching for his personal limits and for the continuous improvement of his performance. In the same way, genuine horsemen and horsewomen are able to find true satisfaction in the “naked” ability that comes from athletic fitness, adaptedness to the terrain, horse-human relationship and ability to manoeuvre. Perhaps a manoeuvre may appear less refined to certain eyes, but merits a fundamentally valid appreciation. For me and Reinhold, it is not so important to reach the summit, but the journey itself, and both the quality and manner of travel. “The journey and how we face it.” Our journey begins thanks to an awareness that the term “domestic animal” is an excuse for us to keep animals in situations prioritising our conveniennce. The box stall, the restriction of movement, the blankets, blinders, meals, rich food are in opposition with the nature of the roaming animal. Shoes and bits are the equivalent of the “artificial progression” that Messner refused….”

Concludo questa introduzione . Ci vediamo a Cesenatico in un hotel e non in centro. Perché? Questa scelta può parere a molti effettivamente svantaggiosa. Per raggiungere i cavalli e la parte pratica bisognerà uscire dall’aula e fare qualche km. Non è il comfort della possibilità di alloggio o la sala o la località conosciuta turisticamente che mi hanno fatto decidere. Mi spiego. Senza nulla togliere ai pochi centri gestiti onestamente, almeno uno o due desidererei visitarli insieme a voi e Tomas, desidero riportare l’attenzione sulla centralità del proprietario dell’animale, termine già carico di valenza negativa. Senza l’attenzione, consapevolezza e coinvolgimento del proprietario gli animali rimangono o ritornano alla mercé di molteplici interessi, in sostanza al vento che tira con l’avvicendarsi delle stagioni economiche, degli uomini incaricati del governo e dei loro interessi diretti o mediati. I proprietari e la loro preparazione, anche semplice ma rigorosa, sono infinitamente più importanti del professionista del momento. Il proprietario decide per la maggior parte della vita dell’animale. E aggiungo decide meglio se istruito. Sul proprietario e la sua capacità di intervento nel pareggio semplice, sulle sue basilari conoscenze di Scienza della Nutrizione, sulle tecniche di Partnership sono sicuro dobbiamo investire il nostro tempo.

Nessun pareggiatore, veterinario, chiropratico o erborista o osteopata può sostituirsi efficacemente al “Natural Boarding”. Natural boarding che trova la sua più facile espressione nel giardino dietro casa.

Il barefoot è nato come emancipazione del proprietario a favore dell’animale grazie alla capacità di opposizione al sistema tradizionale resa possibile dall’informazione. Per questo l’incontro non si terrà in un “condominio per cavalli” o presso una clinica pur riconoscendo che esistono tantissimi poveri campicelli privati e fangosi.

I condomini per cavalli rappresentano oggi gli zoo di ieri. Molti zoo sono stati chiusi o ristrutturati già cinquanta anni fa, l’etichetta domestico non dovrebbe permetterci di continuare a trattare un animale peggio di un selvatico. Le due prime cause di morte dei cavalli, la colica e la laminite testimoniano il fallimento della gestione comunemente intesa e della veterinaria corrente. La colica e la laminite così comuni nei condomini per cavalli e negli animali di fatto abbandonati, così facilmente affrontabili e prevenibili con la razionalizzazione del comportamento del proprietario o del gestore evidenziano tragicamente la necessità di preparazione di una nuova generazione di operatore l’: “operatore per l’ igiene veterinaria finalizzata al benessere animale“. Igiene, badate bene, per il mantenimento dello stato di salute animale non per l’ottimizzazione della produzione né per l’espressione di una performance.Solo quando questi principi saranno espressi sull’Adams’ , sul Merck o in Nutrient Requirements of Horses questi operatori tecnici, centrali per il recupero, per la riabilitazione degli animali e la diffusione di un sano comportamento umano troveranno nel veterinario una spalla sicura su cui contare.

Credo che Tomas, insieme ad alcuni altri in giro per il mondo, sia un buon amico degli animali e rappresenti già una buon operatore e  spalla allo stesso tempo.

A Cesenatico, Franco Belmonte

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ENGLISH TRANSLATION (thanks to Mike Drell)

 

Tomas Teskey

 

The celebration of the Saints is approaching and with it the clinic of Cesenatico. Waiting are trimmers of different educational backgrounds, students, horse owners and veterinarians, trainers and other professionals. I strongly wanted this event to be a unique opportunity for these people to meet. I called to participate as a very special guest and clear speaker, Dr. Tomas Teskey, from Arizona. The Americans, several years ago, reopened the road to the barefoot horses, which belongs to the ancient Greeks, Romans, and Mongols. At the early stage, there were the Europeans of dr. H.Strasser. Also, we Italians have had a pioneer of barefoot named Faillace, totally unknown to the Anglo-Saxons probably because he wrote and spoke in Italian. Thanks to him and other beginners, the barefoot movement has developed in Italy with the same speed and intensity that has characterized the western world in general.  Having recovered a decade ago from some delay, we have nothing to envy in other countries, not from the technical point of view and especially ethics, but surely we suffer the inconvenience of our language. If we write an article in Italian, we can hope for a few local readers, an article maybe less interesting in English has a greater chance of being widely read and distributed. Due to the same language difficulties, our local advanced stage within the barefoot and ironfree movement is largely ignored by Anglo-Saxons outside their borders. Often, instead of searching for confrontation and mutual growth, there appears to be an attempt at colonization of the intellectual market. The world is leveled even from our little perspective. Regardless of national boundaries, there are small areas and groups advanced in both theory and practice, while other vast areas remain left behind.

In this leveled scenario I invited Tomas to the meeting at Cesenatico not because he is an American. I invited him as a representative of a category that, of course with exceptions and strongly due to the programs of study in the universities, has taken a few years ago a critical and clear position in favour of the care and maintenance of the state of health of horses and animals in general, rather than supporting their continued exploitation and the use of them for short term gain.

The ethical position of Dr.Teskey has grown with the stratification of knowledge and the application of natural techniques in parallel with traditions that contribute ultimately to the overall well being of horses. We come together over these principles, on what is sometimes called holistic or ethical medicine, but which I simply call, “recognition of the supremacy of sound practices of common sense in the application of the most basic rules of hygiene and behavior”. Such rules involve the boarding conditions as a whole. In order for the air, water, food, freedom of movement, and cleanliness of the environment to be truly effective, they must not be separated from the barefoot choice and even the abandonment of the bit. I do not know deeply the position of Tomas regarding the bit. This subject too often remains in the shadows. Frequently one sees the combination “bitlessandbarefoot”. However, just as often we find barefoot adherents staunchly defending their use of a bit in the mouth.

There are many well-documented reasons to renounce practices of putting anything in the mouth of horses. The contributions of our European, Strasser, Cook in America and Nevzorov from Russia all provide plenty of motivation against the use of bits. However, on top of all this, one easily recognizes an absolute lack of humane sportsmanship when observing the use of metal in the mouth. Equine sport and exhibition relying on a “better” maneuver from a bit could be said to resemble a one hundred meter freestyle swimmer wearing fins! I often like to quote, Messner, who waived the help of tools when climbing mountains (artificial progression) with enormous success. I strongly believe that his ‘school of thought’, concept, and behaviour are applicable to riding and driving. Whether climbing a mountain or riding an animal, the true capacity of the individual expression is mortified by the iron held in the mouth or planted in the rock.

Tomas Teskey will come to Cesenatico. I hope his respected name will renew and revive a genuine and robust interest in our Movement in favour of the Animals. In addition to my own efforts, people such as Luca Gandini, Alex Brollo, Stefano Sabbioni, Sonja Appelt and certainly many others that I forget, have been struggling over many years in our attempts to create an alternative environment. Each one of them works tirelessly with enthusiasm, dedication, and knowledge, despite personal limits. I would very much like to see us all together with Dr. Tesky.  The weekend of Cesenatico should serve primarily to commemorate our communal work and to foster the conditions for a real unity within the barefoot movement that has so far remained divided. In my article, “A Testimony from Italy”, published some years ago by Yvonne Welz, I have already emphasized the necessity of a meeting amongst the various schools on ethical principles above technique.

Yes, the fundamentals. The fundamentals of barefoot, which hinges upon the commitment of the owner, the hygiene of the environment, and the choice and necessity of suitable land. Moreover, this appropriate land must include terrain both for living as well as for rehabilitation. Now, we find that these fundamentals are in doubt because of the introduction and widespread acceptance of new protections for the hoof of a permanent nature. I underline permanent. Are we going back to a preference for the convenience of a tool?

A decade ago, Pete Ramey, in his DVD series, “Under the Horse”, tells us, amongst the many other things:

-Just keep the wall short. Most of the time, this will be enough to maintain the other parts in proper function. Easy to do for the owner.

-The problems of the rear part of the foot? Too simple to face for a trimmer to talk about it anymore.

-Laminitis? A real problem easily attributable to unnatural boarding, but a problem that we can effectively face with our simple tools and technique.

Nothing has changed from that time. Instead, it seems necessary to insist upon teaching owners how to provide a simple trim, which is both effective and frequent; also to provide suitable terrain and adequate food. However, the “system” tries once again to transfer the interest and behavior of horse owners towards what already existed within the world of conventional farriery, just replacing the old metal shoe with plastic and glue. That which is simple, bare, and effective does not produce money, after all. Do not think now that I am against new materials. There is a place for it. However, what I see is a widespread and mostly unnecessary drifting away from the bare hoof. What is the real limit of our intervention and target? Everyone has had the opportunity to know the famous mustang, to know his strength and health and even to have in our hands that famous wild hoof that Jackson always carries with him and we could see some years ago when he came to Teramo.

These are horses with few limits because of their environment. The real limit of our horses is not determined by the ability of a horse to go barefoot on a given terrain. The limiting factors belong to mankind and his lack of ability to wait and train patiently or accept the inevitable limits of his mount. The limit belongs to every living being, determined by inherited characters and by the existing environment to be addressed by us, trimmers.

The lack of a capacity to accept a limit and the total miseducation within sports are clearly evident, returning again and again from the foot to the horse’s mouth, by the refusal to abandon the bit. Even when the hooves are left in peace, perhaps merely following a fad or a friend, at least through the mouth these people “must” intervene, overcome, direct rather than wait, and build a true team with their own horses. The horse remains the dangerous beast in need of intimidation by the bit and unable to make a “perfect” maneuver without it. I do not know the position of Tomas. The same thinking of H. Strasser and Cook that wrote “Metal in the mouth” ? He certainly showed great character by writing this famous article for the Veterinary Journal. For this reason I called him to give my testimonial in support of this possibility for change. Let me insist on this matter of animal respect and the bit. While I am writing this newsletter my exhibition of photographs about the use of animals during WWI, the dogs, horses and mules, remains on display in San Marino, Borgo Maggiore. The following quote comes from this exhibition.

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… A final comparison, mountain climbing vs riding and driving! The same approach to the many difficulties.

The barefoot movement, when not totally iron free, is itself, limping. To be totally iron free provides evidence revealing the truth regarding the skills, knowledge, and sportsmanship of the owner. Messner was free-climbing searching for his personal limits and for the continuous improvement of his performance. In the same way, genuine horsemen and horsewomen are able to find true satisfaction in the “naked” ability that comes from athletic fitness, adaptedness to the terrain, horse-human relationship and ability to maneuver. Perhaps a maneuver may appear less refined to certain eyes, but merits a fundamentally valid appreciation.

For Reinhold, and me it is not so important to reach the summit, but the journey itself, and both the quality and manner of travel.

“The journey and how we face it.”

Our journey begins thanks to an awareness that the term “domestic animal” is an excuse for us to keep animals in situations prioritising our convenience. The box stall, the restriction of movement, the blankets, blinders, and meals of rich food are in opposition with the nature of the roaming animal. Shoes and bits are the equivalent of the “artificial progression” that Messner refused.

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To conclude my introduction to the Cesenatico clinic. This clinic will take place in an hotel and not in a riding center. Why? This choice may seem disadvantageous to many. To get to the horses and to do some practice, we need to leave this location and drive some kms. Not the comfort of the accommodation, or the well known touristic location led me to this decision. Without detracting from the few riding centers managed naturally, I wish to bring attention to the centrality of the horse owner, a term already loaded with negative value. Without his attention, awareness and daily involvement, the animals remain at the mercy of the many interests that the men in charge of the government have to face. The owners and their preparation, simple but rigorous, are infinitely more important than the presence of all the various professionals. The owner decides most of the time and for the life of the animal. No jogger, veterinarian, chiropractor, osteopath or herbalist can effectively replace the “Natural Boarding”. The natural boarding is found easier in the backyard. The barefoot started, in my opinion, as emancipation of the owner in favour of the animals due and thanks to the ability of opposition to the traditional system.

The owner. For this reason the meeting will not take place in a “condo for horses” and in the way of a typical clinic. The condos for horses represent today the zoo of yesterday. Many zoos have already been closed or restructured fifty years ago. The label “domestic” should not allow us to continue now to keep an horse worse than a wild animal. The two leading causes of death in horses, colic and laminitis testify to the failure of the management of the horses as commonly understood. Colic and laminitis, so common and preventable with the rationalization of the behavior of the owner or the manager, tragically highlight the need to prepare a new generation of operators. Operators for the veterinary hygiene aimed at animal welfare. Operators that show and teach in a basic and simple manner. Hygiene, mind you, for the maintenance of animal health not for the optimization of production or for the expression of a performance, as taught in the university to the vet students. Only when these principles are expressed in books like the Adams’, Merck or Nutrient Requirements of Horses those technical operators, central to the recovery, rehabilitation of the animals and to the spread of an healthy human behavior will find in the veterinarian a shoulder to rely on.

I think Tomas, along with a few others around the world, proves a good friend of the animals and already a good operator and shoulder at the same time.

See you soon,  Franco Belmonte  –   www.bitlessandbarefoot-studio.org

 

Pareggiatori ed Economisti

Pareggiatori ed economisti (29 settembre 2015)

Tempo fa mi capitò di leggere “Storia della Economia” di J.K.Galbraith.

Nelle prime pagine Galbraith cita Aristotele e la sua osservazione secondo la quale le cose utili hanno spesso uno scarso valore di mercato, le inutili al contrario sono molto care. Andando avanti nel libro, che credo tutti dovrebbero leggere anche se non hanno un soldo o forse proprio per questo, da ragione della nascita delle teorie economiche sostenute da leggi matematiche. Ebbene, scrive Galbraith, un giorno un congresso di economisti si sovrappose o seguì un altro congresso di professionisti tecnici nella stessa sala.

Quei professionisti facevano uso di formule matematiche, per lo più non intelligibili ai profani, e gli economisti trovandosi di fronte le loro lavagne ancora zeppe di formule si sentirono in imbarazzo ed inferiorità con le loro parole e discorsi. Un po per questo un po perché venne subito realizzato che lo stesso imbarazzo e senso di inferiorità sarebbe stato provato dallo sprovveduto cliente investitore nacque da li a poco una nuova “Scienza dell’Economia”. Milioni di persone ne sono state vittime da allora senza più potere nemmeno dare colpa né a se stessi né al proprio suggeritore.

Lo stesso avviene da qualche tempo tra i pareggiatori e tra i pareggiatori ed i loro clienti. I pareggiatori si sentono inferiori a volte con la loro raspetta nei confronti di chi forgia. Si sentono anche inferiori nei confronti di chi utilizza macchine per la diagnostica. Peccato che chi ferra induca “un male non più necessario”. Quasi quasi lo stanno dimenticando. Peccato che chi utilizza la diagnostica per immagini spesso abbia egli stesso una capacità limitata di interpretazione causa i programmi universitari e la mancanza di adeguata reale specializzazione. Se non lo sapete il radiologo che referta una vostra lastra se europeo studia 6 anni per diventare medico e altri 5 per specializzarsi in radiologia. Poi non è nessuno per un pezzo e in ospedale segue un primario.

Torniamo al nostro pareggiatore.

Lungi dal comprendere che il pareggio e tutto il barefoot movement si è fondato sulla semplicità dell’osservazione logica e dell’evidenza dei fatti alla ricerca dell’adeguamento della vita del cavallo alle necessità di specie, come si comporta il bravo pareggiatore innovatore sempre alla ricerca di migliorare se stesso ed il servizio? Con un grande sforzo va alla ricerca della distinzione e promozione della sua figura, già estremamente definita da Jaime Jackson e da chi è venuto dopo di lui, con il tramite di tecniche inutili, e appunto costose, materiali high tech e infine apparati alternativi da proporre come diagnostici. Mi spiego. Credo fermamente che il pareggiatore o se preferite il “hoof care provider” oppure “horse care practitioner” che adesso fa tanto tendenza, per assolvere la sua funzione debba essere un semplice ed onesto, chiaro operatore per la “Igiene nell’interesse della salute animale”. Questo operatore, per non confondersi con la moltitudine di ciarlatani circolanti dovrebbe avere capacità di pareggio di manutenzione e riabilitativo, sicurezza nella comprensione delle maggiori malattie sociali del cavallo (e dell’asino), capacità di individuare nelle norme igieniche e quindi nel rispetto degli spazi, socialità, alimentazione corretta e teoria dell’allenamento i maggiori strumenti per il mantenimento dello stato di salute. Magari avere una sufficiente preparazione in tutto questo e altre materie per poi specializzarsi in una. Pare però che queste cose semplici ma non facili da comprendere non bastino né alla sua vanità né alla sua capacità di persuasione del cliente. E così ecco che i pareggiatori si muovono e pensano come gli economisti di Galbraith. Ognuno alla ricerca dell’astutamente difficile strumento che ipnotizza, giustifica, confonde. Se stessi e gli altri. Alla ricerca della giustificazione di se stessi soprattutto se ignorantelli e insufficienti, poi del cliente che dopo avere speso un mucchio di soldi e non aver concluso magari un acca  avrà tutte le ragioni di risentirsi. I pareggiatori, che dovrebbero trovare nel terreno penetrabile e pulito il loro maggiore alleato cominciano così a rinunciare a pretenderlo per proporre, e vendere, scarpe. E fino a che si tratta di scarpe e solette tutto va bene. Quanto aiutano! Il proprietario è coinvolto giornalmente nella cura e manutenzione. Ma il mercato ha inventato ben altro. Se il maniscalco usa la forgia loro possono sempre usare le resine.  Se il veterinario usa le macchine portatili per schermografia loro possono sempre usare la termografia. Senza capirci un acca naturalmente. Sempre di qualche “ia” si tratta in fondo.

Ma le scarpe sono inferiori, per quanto utilissime in infiniti casi, al terreno adatto.

Le resine, servono a ricostruire parti ed utilizzare il cavallo precocemente piuttosto che a risolvere.

Le bende gessate o di immobilizzazione sono preziose in caso di frattura della terza falange. Nel caso di un laminitico ci sarebbe ampiamente da discutere. A volte è utile immobilizzare e ridurre l’ elaterio che di per sé, nella dislocazione delle parti, é fonte di dolore. Altre volte no. I tempi e la circostanza guidano. Il calore generato nell’applicazione dei materiali ne sconsiglia l’uso nella forma acuta.

Quando poi scarpe e colle vengono utilizzate insieme ritorniamo alla protezione permanente ed alla possibilità per il proprietario di continuare a tenere l’animale in situazioni igieniche povere e su terreni non adatti dando nel contempo la possibilità e l’illusione della capacità di prestazione. Questo é quello che fanno già egregiamente i maniscalchi. Il fine del movimento barefoot, scusate, non era diverso? Ma arriviamo alla termografia. Ne sento parlare con insistenza. Questa macchina costa poco, questa macchina costa tanto…ma sull’Adams’ viene liquidata come un apparato di capacità scarsamente o per nulla diagnostico nelle mani di chi, e questo è da vedere, dovrebbe avere la conoscenza generale che lo dovrebbe mettere in grado di affrontare l’interpretazione di immagini difficili ed ambigue. Sorrido pensando che coloro che ne parlano con insistenza so per certo non hanno nemmeno una idea compiuta di che cosa sia una infiammazione e dei tempi e dei processi che a lei sottostanno. Mi capita di andare in giro con un amico veterinario. Io con la raspa lui con lo stetoscopio. Ci rispettiamo, se si tratta di piedi o di materie particolarmente di mia competenza come l’alimentazione parlo io, se si tratta del resto parla lui. Uno parla , l’altro ascolta e poi “si tratta” e si conclude. Potremmo comperarci una macchinetta per fare le lastre, ci abbiamo pensato. Io ho fatto un esame di radiobiologia, lui non lo so. Ci siamo detti cosa ne facciamo se non siamo in grado di distinguere che cose grossolane. Ci accontentiamo della semeiotica fisica come il buon bravo medico condotto del passato e se ci capita sbirciamo una immagine. Parlo di laminiti e navicoliti se non lo avete capito, non del resto. Resto che a me non compete. Non ci sentiamo inferiori. Non certo a quelli che sullo zoccolo che a qualsiasi ordine etnia o genere appartengano antepongono la semeiotica radiologica e strumentale a quella fisica non conoscendo né la seconda né la prima e per darsi un tono. Non ci sentiamo inferiori perché quel che facciamo per il pareggio di riallineamento della capsula con la terza falange, o per riportare l’animale ad una condizione possibile da una di stress o addirittura di choc non viene influenzato dalla diagnostica per immagini che semmai può essere utile ad individuare tempi e previsione di capacità di riabilitazione, non i suoi modi. Del termografo poi, surrogato povero ma futuribile di qualche altro mezzo non sapremmo che fare. Di esempi e paragoni se ne possono fare quanti se ne vuole. Tutti nel loro campo possono sicuramente osservare comportamenti simili. Non mi illudo che questa mia posizione serva a qualche cosa, ognuno si illude o cerca di illudere pervicacemente gli altri a seconda della sponda sulla quale si trova. Ognuno invade il campo a mala pena presidiato dall’altro generando astio e resistenze.

Se un appello posso fare ai futuri “pareggiatori” o “hoof care provider” è quello di limitarsi alla raspa ed all’igiene veterinaria per lasciare le tecniche ed i materiali a casi particolari. Ce ne é d’avanzo per conquistarsi il rispetto. Tecniche e materiali sono assolutamente da conoscere, Interessanti ma particolari e secondari all’igiene. Con l’introduzione, se indebita, del cavallo scalzo a materiali e tecniche proprie di una mascalcia evoluta il pareggiatore non fa altro che contribuire a far regredire al passato un particolare e selezionato ambiente che faticosamente altri hanno contribuito a creare. Dandosi la zappa sui piedi.

 

Incontri didattici in rete, 2015-’16

Calendario degli incontri sul web previsti per l’anno 2015 – ’16

Relatori: Franco Belmonte, biologo (AHA)
Francesco Volpe, veterinario. Michela Parduzzi, farmacista. Leonardo de Curtis, fisico (AHA). Ilaria Arena, veterinaria.

Iniziamo subito dopo l’incontro introduttivo del 31 ottobre – 1 novembre a Cesenatico con Tomas Teskey. A Cesenatico gli argomenti saranno, in parte, quelli che animano i nostri seminari da anni. Sarà una presentazione utile a coloro che sono nuovi dell’ambiente ma anche a chi frequenta i miei corsi da anni perchè gli stessi argomenti saranno trattati da un diverso relatore. Una parte del tempo sarà però dedicata a materie nuove per la maggior parte di noi.

Per esempio la bocca ed i denti, il loro bilanciamento e ricaduta sul mantenimento dello stato di salute. O il “body work”, spesso mal proposto e presentato nei fatti come alternativo alla buona gestione ed al libero movimento. Il programma di Teskey sarà modificato dalle richieste dei partecipanti e introdurrà i nostri incontri 2015-16 sul web. Come specifica introduzione al seminario con Tomas pubblicherò un articolo dedicato. (nota ottobre 2015 – vedi “Introduzione a Cesenatico”).

Didattica via web

Propongo il prossimo autunno-inverno quattro serie di incontri:

Il primo gruppo dedicato all’alimentazione, ogni volta con esempi pratici di elaborazione della dieta.

Il secondo dedicato al pareggio con presentazione di casi, sia di pareggio di manutenzione che riabilitativo. (Il pareggio, attività pratica per eccellenza, prevede in ogni caso anche la frequenza di incontri tradizionali che possono essere organizzati da gruppi di interessati).

Il terzo gruppo di serate nuovamente dedicato all’alimentazione con particolare riferimento al cavallo sportivo ed alle esigenze dell’atleta.

Il quarto dedicato alle tecniche di controllo dell’infezione parassitaria ed a un argomento particolarmente interessante. Le imboccature e la bitlessbridle, i danni causati dalle prime.

La prima serie (alimentazione 1) è propedeutica alla terza (alimentazione 2). Chi ha partecipato alla settimana pratica 2014 potrà accedere direttamente.

I meeting inizieranno alle 21.00  dei giovedì indicati ed avranno termine alle 22.30

Per motivi didattici ed organizzativi facilmente comprensibili è utile e pratico partecipare ai cicli completi tuttavia non voglio abbandonare il principio della scuola aperta, quindi sarà possibile inserirsi in ogni momento.

Le date.

 Alimentazione 1 / l’apparato gastro enterico, fisiologia comparata, i nutrienti e la loro necessità e tossicità, il loro bilanciamento ed integrazione eventuale del fieno. Integrazione, supplemento e farmaco. l’elaborazione della dieta per il mantenimento dello stato di salute considerando sesso, peso,condizione, attività. Esempi pratici di calcolo. Testo di riferimento “Nutrient Requirements of Horses” 6°edizione 2007, edito da Academy of Sciences, Washington d,c. 

12 – 19 – 26 novembre

3 – 10 – 17 dicembre

Pareggio e riabilitazione ( alcune dedicate al pareggio ed altre ad argomenti strettamente correlati con le tecniche di osservazione, valutazione ed osservazione ). Testo di riferimento; letture dal sito, pubblicazioni di Franco Belmonte, “Care and Rehabilitation of the Equine Foot” di Pete Ramey.

14 – 21 – 28 gennaio

4 – 11 – 18 febbraio

Chiroterapia con Ilaria Arena.

17 marzo

Alimentazione nello sport:

24 – 31 marzo

7 – 14 aprile

La diversa esigenza dell’atleta, integrazione del fieno e  l’importanza del supplemento mirato alla prestazione.   Ancora calcolo delle necessità. Una continuazione di alimentazione 1.

Parassitologia 21 – 28 aprile con Francesco Volpe.     We ride and drive bitless! 12 maggio.

Il controllo dell’infezione, le tecniche per la valutazione, l’eventuale trattamento perché e come, l’igiene degli spazi e dei campi. Riferimento: letture dal sito, pubblicazioni di Franco Belmonte, lettura di dispense.

“Metal in the mouth” di Cook-Strasser, lettura e commento

Per qualsiasi informazione e l’adesione utilizzate il mio indirizzo di posta elettronica o i numeri telefonici. Pagina contatti del sito.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Tomas Teskey, Cesenatico 31ottobre-1 novembre

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La pagina dedicata dalla veterinaria Ilaria Arena all’incontro:
http://www.arenavet.it/2015/11/05/tomas-teskey-workshop/#.Vj8QZYTGbdE

Alcuni dati relativi alla partecipazione raccolti da Katia Sandri tramite questionario:

Partecipanti 43 delle quali 30 hanno consegnato il questionario. Due persone hanno lasciato Cesenatico il secondo giorno, due persone si sono aggiunte. Sono esclusi dal computo Tomas Teskey e Franco Belmonte.

Ogni partecipante appartiene spesso a più di una categoria, alcuni non hanno evidentemente barrato ogni voce.

I proprietari di cavalli (23). I pareggiatori (10).  Di linea Jackson (0), Ramey (9), Strasser derivati (2). Indipendenti (1)

Facenti riferimento a Appelt (2), Belmonte (15, rientrano in questo numero probabilmente coloro che pur pareggiando professionalmente non fanno del pareggio la loro attività principale), Gandini (0), Sabbioni (3)

Veterinari (2), maniscalchi (3), sellai (1), istruttori di struttura tradizionale (0), istruttori con riferimento Parelli (2), istruttori che si ritengono Parelli derivati (8),

Provenienza geografica dei partecipanti. Nord (18), Centro (9), Sud (0), estero (3,  da Austria,Slovenia, Svizzera)

Conoscenza precedente tramite letture o diretta di Tomas Teskey (15), conoscenza diretta o tramite letture di Franco Belmonte (28)

Etica e Tecnica per la Gestione del Cavallo

Un incontro organizzato da Franco Belmonte ed il gruppo di bitlessandbarefoot-studio – Un incontro come gli altri organizzati da Franco Belmonte che non prevede un guadagno ma solo il rientro dalle spese con la partecipazione dei convenuti. Tengo a precisare questo. Si tratta di un incontro fra intellettuali, appassionati e professionisti che desiderano appunto incontrarsi ed in questo caso con una persona, Tomas, che ha dimostrato di saper mantenere nel tempo, dopo averla dimostrata, una notevole capacità di espressione etica. Non viene rilasciata fattura. Una eventuale ma purtroppo non prevista differenza contabile verrà utilizzata per ridurre la quota di partecipazione dei più giovani. Non si fa bottega, commercio o coltivano interessi se non quelli culturali, di ricerca o tecnici. Chi dei partecipanti desidera far conoscere la propria attività può essere autorizzato ad allestire un tavolo nella hall senza compravendita.

Leggete per favore su questo sito  sulla pagina letture l’estratto dalla newsletter che prevedo di inviare intorno alla metà di ottobre. La newsletter che potete ricevere iscrivendovi alla mailinglist è, oltre a queste pagine l’unico strumento informativo cui chiedo di rimandare conoscenti e diversamente interessati. Grazie.

link diretto all’articolo :  https://www.bitlessandbarefoot-studio.org/introduzione-a-cesenatico/Tomas Teskey DVM

le agevolazioni di ingresso e partecipazione per gli accompagnatori non vengono più offerte a partire dal giorno 10 ottobre 2015 

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31 ottobre – 1 novembre 2015, Cesenatico, Italia

– La gestione e la relazione nel suo complesso
– Etica professionale e avanzamento della ricerca nel campo della podologia equina.
– La testimonianza di un veterinario che ha abbandonato la ferratura, sistema reso non più necessario dalla conoscenza, tecnica e tecnologia dei materiali.
– Tecnica di pareggio per la riabilitazione, pareggio commentato.
– Dissezioni e commento. Anatomia patologica.
– Odontoiatria. Relazione tra zoccoli e bilanciamento.

Durante i giorni precedenti e successivi all’incontro è prevista la visita a centri e privati per visite e pareggi. I privati ed i casi ritenuti particolari avranno precedenza.
I partecipanti che lo desiderano sono invitati a comunicare la disponibilità a questa ulteriore iniziativa.

Tomas Teskey vive in Arizona, naturalista botanico e veterinario si dedica ai grandi animali ed è impegnato da molti anni nella diffusione delle idee e principi espressi dal movimento barefoot. Autore di articoli pubblicati sul Veterinary Journal è conferenziere apprezzato nel mondo anglosassone. E’ stato a lungo testimonial della Easycare, maggiore produttore mondiale di protezioni temporanee per lo zoccolo del cavallo. Ha contribuito a scrivere la storia del barefoot ed a delinearne le linee guida.

L’incontro è proposto da Franco Belmonte, biologo e membro certificato della American Hoof Association per offrire la testimonianza di un collega ai veterinari e il confronto tecnico a proprietari e pareggiatori professionali.
Questo, nell’ottica del necessario sviluppo delle relazioni tra associazioni e come complemento alla attività didattica di bitlessandbarefoot-studio. Dal programma tipo che il dr. Teskey normalmente propone risulta chiara la assonanza con i principi di bitlessandbarefoot-studio riassunti nel rispetto e soddisfazione delle norme di Igiene Veterinaria finalizzate al benessere animale, non alla produzione. Lo spazio, alimentazione corretta, socialità, rinuncia da parte dell’uomo agli accessori rappresentati dal ferro in bocca ed ai piedi.

Il fisico Leonardo de Curtis, anch’egli membro certificato della American Hoof Association, parteciperà attivamente e rappresenterà un utile riferimento per chi vorrà interessarsi in seguito alla evoluzione nella produzione e utilizzo dei materiali utilizzati come protezione temporanea e alternativa alla ferratura.

Per informazione tecnica contattare:

-Franco Belmonte, 06 9997308 – 334 8082140 – dr.francobelmonte@gmail.com

-Leonardo de Curtis,  333 2918930 – leo.decurtis@hotmail.it

Per informazione sulle quote di partecipazione e prenotazioni, contattare Katia Sandri al Parador Hotel Residence di Cesenatico. In alternativa Franco Belmonte oppure Leonardo de Curtis.

Katia Sandri:
+39 380 5142609
katia@paradorhotel.com

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Biografy

Dr. Tomas Teskey is the second oldest of five siblings in a six generation cattle ranching family in the “Old West” of central Arizona, and graduated veterinary medical school at Colorado State University in 1995 after receiving a Bachelor’s degree in Botany from Northern Arizona University in 1991.

Dr. Teskey practice is primarily livestock in Arizona, with the majority of his work focused on horses. He has taken a special interest in equine podiatry over the last few years, becoming a passionate proponent of the barefoot horse.

“The Unfettered Foot, A Paradigm Change for Equine Podiatry”, his article published in the Journal of Equine Veterinary Science (February, 2005), sparked serious questions within the veterinary community about natural hoof care and its benefits over conventional hoof care.

He has presented this exciting information at his alma mater, Colorado State University, and has lectured widely in the United States and Australia.

Dr. Teskey comes from a traditional background where he shod his own horses, however, he has since led the way in developing a “barefoot management program” for superior health and soundness for the ranch horses and other equines in various disciplines, and is a leading veterinary authority on the equine hoof and barefoot performance horse. He has applied the principles of natural hoof care to his own horses who now enjoy greater soundness and vitality while working in the same rough Western terrain as previous generations.

Dr. Tomas Teskey is dedicated to continued research surrounding appropriate hoof care and looks toward the many advances yet to come in this exciting field!

A clinic of this nature will help horse owner and professional to take better care of their horses physical, mental, emotional health, from the ground up.

Topics

philosophy: from ownership to partnership

anatomy, physiology

the normal and deseased hoof

self-trimming hooves, feral hooves

physiologic & rehabilitative trimming

hoof dissection

supplements

dental care

Q/A sessions

Information:

for technical reasons and details:

– Franco Belmonte, dr.francobelmonte@gmail.com, tel. 06 9997308 – 334 8082140

– Leonardo de Curtis, leo.decurtis@hotmail.it, tel. – 333 2918930

to reserve a seat and accomodation:

– Katia Sandri, Katia@paradorhotel.com,  +39 380 5142609

 

 

 

 

WWI. Cani, Cavalli, Muli e la prima guerra mondiale. Mostra fotografica.

Aggiornamento del 16 agosto 2015:  la mostra in oggetto verrà esposta nel Castello di Borgo Maggiore, Repubblica di S. Marino. Apertura sabato 22 agosto alle ore 17. La chiusura è prevista il 13 settembre.

http://www.smtvsanmarino.sm/agenda/appuntamenti/2015/08/cani-cavalli-muli-grande-guerra

http://www.smtvsanmarino.sm/tg/tg-24-08-2015-ore-19-15  (a fine programma, comunicazione al telegiornale).

http://www.cavallomagazine.it/a-san-marino-una-mostra-fotografica-dedicata-ai-cavalli-ai-muli-e-ai-cani-della-grande-guerra-1.1246896

http://giornalesm.com/borgo-maggiore-da-oggi-parte-la-mostra-fotografica-cani-cavalli-muli-la-grande-guerra-mostra-fotografica-curata-da-franco-belmonte/

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Il giorno 9 maggio 2015 alle ore 18  inauguro la mostra fotografica e dcumentale sull’utilizzo degli animali durante la prima guerra mondiale nelle sale del comune di Longarone. 120 fotografie del tempo e pannelli descrittivi. Storia e Scienze Naturali. Il materiale è tratto da collezione privata e pubblicazioni.

Alla descrizione dell’utilizzo degli animali si accompagna la riflessione sulla loro gestione sia classica che naturale con i suoi vantaggi di ordine etico e pratico. E’ messa in evidenza l’equivalenza delle ragioni, metodi e principi tra diverse discipline sportive che, rinunciando agli accessori meccanici ed agli aiuti, mettono in evidenza le reali capacità atletiche, di preparazione e relazione. In questo caso la similitudine tra il modo di arrampicare negando la “progressione artificiale” criticata da Reinhold  Messner e l’equitazione ironfree che esalta le capacità comunicative con il cavallo.

Le immagini ritraggono molti degli eserciti belligeranti. Per una volta l’accento non è messo sull’uomo ma sugli animali che, sottratti spesso a già miserabili condizioni di vita, venivano militarizzati. Una occasione per sottrarre e ridimensionare l’uomo dalla posizione centrale che occupa.

La mostra fotografica é itinerante ed offerta agli enti pubblici e privati che vorranno ospitarla durante il triennio 15 – 18.

http://corrierealpi.gelocal.it/belluno/cronaca/2015/05/13/news/il-ruolo-degli-animali-nella-grande-guerra-in-mostra-a-longarone-1.11417409

Il sindaco Roberto Padrin, vicepresidente della provincia di Belluno inaugura la mostra fotografica

Il sindaco Roberto Padrin, vicepresidente della provincia di Belluno inaugura la mostra fotografica

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Manifesto cani, cavalli, muli e la grande guerra

Cani da traino italianiDomenica del Corriere