Archivi autore: Franco Belmonte

Informazioni su Franco Belmonte

Born 1952. Degree in Biological Sciences University of Genova, Italy. Researcher, CNR of Italy 1977-'80 (neurochemistry) then various task related to biology till now. Active Member and Certified Trimmer of the American Hoof Association. Didactic activity: equine podiatry and nutrition. Area of interest: evolution and physiology. Airline pilot and flight instructor for living 1981-2002.

Autocritica ed Evoluzione

Qualche giorno fa a Bologna durante un incontro introduttivo abbiamo, o meglio i ragazzi più avanzati hanno, pareggiato alcuni cavalli per dimostrazione. Bene, ad un certo momento sono intervenuto su un posteriore di un cavallo appena finito togliendo alcuni piccoli, ma veramente piccoli credetemi, spuntoncini sulla parte più distale delle barre. Mi “davano fastidio” e li ho equiparati a dei sassolini nelle scarpe. I sassolini nelle scarpe danno fastidio. Ma lo fatto combattuto come se stessi facendo qualche cosa di male, non tanto per scortesia nei confronti di colui che lo aveva appena posato a terra quanto nei riguardi dell’animale. Non sono io che predico ad ogni passo che l’ignoranza o il dubbio devono fermare la nostra mano e rimandare a domani? Forse quei piccoli piccoli spuntoni non erano quanto di meglio esprimevano quelle barre nel tentativo di assolvere il loro compito e di fare la loro parte meglio nel sostegno del peso? Mi sono ritrovato a distanza di molti anni, più di dieci, nella stessa situazione in cui si trovò Pete ed un suo allievo descritta poi nell’articolo “Le Barre” del 2005. Pur avendo a disposizione il materiale di Pete Ramey, pur essendo in contatto con lui, e lui con me e con gli altri della American Hoof Association in un rapporto continuo di confronto e collaborazione, il tempo ed la sovrapposizione dei concetti, l’influenza delle varie posizioni, le comunicazioni stratificate nel tempo non si possono non far sentire o meglio a volte risentire. Come scriveva Pete noi siamo cresciuti cercando di capire, districandoci tra passato e presente e sei edizioni dell’Adams’, tra innumerevoli rapporti ed esperienze. Mentre imparavamo dalle nostre azioni dovevamo disimparare, e questo è assai più difficile, tutto ciò che di dogmatico e fuorviante avevamo sedimentato  mentre lo stesso “sistema barefoot”, come ogni sistema introduceva, tentando di gelare e sclerotizzarle però in dogma, le idee appena nate o riscoperte . Quello che abbiamo disimparato faticosamente grazie all’intuizione ed alla evidenza a volte ritorna nell’azione come  un file dimenticato e richiamato involontariamente. Non so se il parallelo sia davvero azzeccato in pratica ma lo sento tale nel principio. Chi ha imparato direttamente da noi senza subire lo stress dei nostri sforzi, tentativi ed errori e condizionamenti ha la vita davvero più facile. La maggior parte di voi che legge probabilmente non ha gli elementi per apprezzare questo articolo. Dovreste leggere i libri ed i lavori e gli articoli di chi è venuto prima e naturalmente tutti gli articoli di “filosofia del pareggio” di Pete tradotti da Brollo e forse i miei e poi rileggere ancora “Le barre” in un lavoro di anni. Non vi chiedo tanto. Ma lo suggerisco a chi è veramente affascinato da questo argomento e a chi pareggia professionalmente per fare il percorso inverso. Partendo da dati concreti ed in possesso della manualità efficace che alcuni di voi é stato tanto fortunato di apprendere senza che la memoria fosse appesantita da vecchi “file”, rivolgersi alla storia del barefoot ed allo studio imparziale della evoluzione delle tecniche, il confronto sul campo, vi permetterà davvero di ingranare una marcia superiore.

Incontri, 2015.Comunicazione ai centri.

Con l’inizio del 2015 adotterò una nuova posizione nei confronti di centri e gestori di maneggi e scuole di equitazione riguardo alla organizzazione degli incontri didattici, sia introduttivi che specialistici. Invito coloro che sono interessati direttamente a contattarmi prima di intraprendere le consuetudinarie opere di organizzazione degli eventi.

Lauree in Tutela e Benessere Animale

A Teramo il 17 novembre si è laureato Giorgio La Cara alla facoltà di veterinaria, corso di laurea in Tutela e Benessere Animale con una tesi dal titolo:

“Gestione Naturale del Piede del Cavallo”

Come correlatore mi assumo la responsabilità di quanto scritto nella introduzione e nel solo capitolo dedicato alla alimentazione di qyesta tesi di laurea secondo quanto consigliato nelle pubblicazioni dell’NRC americano. Giorgio ha illustrato alla Commissione i principi e necessità fondamentali della Gestione Naturale facenti perno sul concetto di IGIENE. Igiene degli spazi ed animale con particolare riferimento allo zoccolo. Le domande che hanno seguito la presentazione hanno messo in evidenza lo stato della gestione naturale nel Paese e le possibilità di lavoro create dalla sempre più crescente domanda da parte dei proprietari di vera professionalità e capacità tecnica per la gestione dello zoccolo scalzo.

Il corso di laurea in Tutela e Benessere Animale è estremamente adatto alla formazione di giovani interessati a fare del pareggio dello zoccolo e della gestione il loro lavoro, dopo opportuna specializzazione. Non solo. Avere una buona conoscenza delle necessità di specie del cavallo allena, ad esempio, al riconoscimento e  considerazione delle difficoltà di gestione degli erbivori nei parchi, alla suddivisione e organizzazione degli spazi.

Una passione diventa lavoro. Come dovrebbe sempre essere. Auguri Giorgio ! Grazie Lucio !!

17 novembre 2014, Teramo

17 novembre 2014, Teramo

Dopo La Cara Serena Cecilia Labella si è laureata con una altra tesi sulla Gestione Naturalizzata. Abbiamo cercato di dare il maggiore spazio possibile alla Nutrizione e portato esempi di come molti concentrati non sono idonei. I concentrati non sono idonei se non valutati complessivamente tramite analisi sia dei concentrati che della base alimentare fieno. Abbiamo cercato di introdurre alla possibilità di analisi del fieno,economica e efficace, offerta da leader mondiali quali la Equianalitycal, dipartimento di analisi dedicato agli equini della DairyOne cui tutti gli allevatori e  proprietari possono accedere. Molte delle più comuni integrazioni  proposte dal mercato sono di fatto, conti alla mano, inopportune. Abbiamo incontrato notevoli resistenze nonostante nel mondo anglosassone la analisi del fieno, non come monopolio di alcuni costosi e magari male attrezzati laboratori, conosca una grande diffusione da molto tempo. I dati che la equianalitycal mette a disposizione del contadino, dell’allevatore, del proprietario, dell’alimentarista sono dettagliati e rispondono alle domande poste da chi vede l’alimentazione innanzitutto come un mezzo di prevezione dalla laminite e poi come strumento per la ottimizzazione della performance. Di seguito alcune immagini di un giorno di festa. I migliori auguri a Serena!

tesi

descrizione dei lavori di Robert Bowker, maturazione e sviluppo del piede con il movimento, atrofia nella privazione. lo zoccolo risponde allo stimolo come ogni organo o sistema biologico

La ferratura, specialmente se in giovane età e successivamente ad intervalli di riferratura prolungati impedisce lo sviluppo prima, comporta contrazione e decadimento dopo. Libertà e motivazione al movimento su terreni diversi, igiene degli spazi e alimentazione corrispondente alle necessità di sesso, peso,attività, condizione sono le chiavi per la maturazione delle strutture e del benessere animale in genere. Il contrario è rappresentato dal box, dai concentrati, dall’isolamento. Chiamate per le analisi del vostro fieno e suggerimenti per la migliore organizzazione dei vostri spazi.

Asinelli, pareggio e gestione

A Foligno (PG) un piccolo gruppo di asinelli da pareggiare. Occasione per discutere delle necessità di specie, evoluzione, particolarità del loro zoccolo.

Gli asini appartengono al veterinario Cesare Ninassi, alcuni cavalli permetteranno di comparare meglio. L’incontro durerà tutta la giornata dalle ore 9 alle 17. Per informazioni contattatemi telefonicamente o via mail. Per chi fosse in difficoltà di contatto appuntamento alle ore 9.00 a Valtopina (SS3), piazza del paese.

NOTA L’incontro, gratuito, è aperto a tutti coloro che:

-partecipano all’attività didattica Skype, aperta all’ingresso in ogni momento.

-sono iscritti alla newsletter

-scaricano il “sito in PDF + assistenza” disponibile in segno di collaborazione e con manifesto interesse alla formazione teorica continua. Naturalmente anche a tutti coloro che si avvicinano per la prima volta e desiderano conoscermi.

asini 1

 

Dmenico, Franco, francesco,Leonardo,Alessandro,Francesca,Roberto

 

Foligno

Foligno. Marco Campara,Domenico Martelli, Francesco Volpe, Cesare Ninassi,Franco Belmonte,Roberto Fabbri, Francesca Bianchi, Alessandro Marzialetti,Leonardo Consalvi.

Alimentazione, considerazioni di un biologo.

Durante l’estate ho offerto una settimana dedicata all’alimentazione del cavallo sulla base delle ricerche ed esperienze raccolte nell’NRC (Nutrients Requirement of Horses) edito dal Consiglio Nazionale  delle Ricerche statunitense. Si tratta di una pubblicazione edita dal dopoguerra di cui ora è disponibile la sesta edizione del 2007. La disamina dei vari nutrienti ed un accenno alla biochimica ed alla fisiologia precedono dettagliate tabelle dove sono indicate le necessità di energia, proteine, macro e microelementi, elettroliti,  etc. Il fabbisogno, a seconda del peso dell’animale e delle condizioni individuali e particolari come crescita, lattazione devono essere confrontate con le percentuali ed i pesi dei nutrienti nell’alimento principe  di ogni erbivoro, il fieno e l’erba. Solo quando all’analisi i nutrienti nel fieno e nell’erba(erba che impone cautela ed attenzione alla stagione) risultano insufficienti per il peso, condizione ed attività è necessario integrare la dieta. Per l’integrazione l’alimentarista ha a disposizione altre tabelle dove può scegliere tra molti prodotti al fine di bilanciare o di mantenere bilanciato l’insieme.

Questa è la premessa irrinunciabile senza la quale non è possibile prescrivere una dieta per il mantenimento dello stato di salute e l’ottenimento di una performance. Domanda ed offerta devono incontrarsi.

L’offerta, ciò che offre il fieno a disposizione, varia entro limiti assai ampi. I valori assoluti ed il rapporto fra i vari nutrienti cambia, non è lo stesso, variando a seconda della località, varietà delle erbe, concimazione, tecnica di fienagione, immagazzinamento, età. Ciò che risulta non sufficiente quantitativamente può essere, e questo è facilmente comprensibile da tutti, integrato semplicemente aumentando la massa somministrata ogni giorno. Per esempio invece di 10 kg. di fieno ne daremo 11. Questo purtroppo è un metodo diretto e soddisfacente, entro certi limiti, se si tratta di dovere aumentare l’apporto di energia, contenuto negli  zuccheri semplici e digeribili e nelle fibre facilmente fermentabili. Non abbiamo di norma un problema di zuccheri nei fieni. Il loro contenuto percentuale é soddisfacente nella maggio parte dei casi, anzi siamo costretti a ridurre il loro contenuto se l’animale conduce vita sedentaria o è un laminitico. Somministare una quantità maggiore é facile e intuitivo finchè le caratteristiche del fieno non sono così basse da rendere ciò impraticabile. Diverso è l’atteggiamento dell’alimentarista responsabile e competente se il deficit ad esempio riguarda le proteine. Aumentare semplicemente la quantità di fieno a disposizione per fare fronte al deficit percentuale di proteine nel fieno aumentando la razione può forse soddisfare il bisogno proteico ma comporta un eccesso di energia finale sotto forma di zuccheri di cui il fieno è normalmente carico. Il problema si aggrava se all’aumento del quantitativo di fieno sostituiamo le granaglie o un mangime. Le granaglie hanno un contenuto estremamente elevato di zuccheri semplici rispetto a qualsiasi fieno od erba. L’avena, considerata il migliore alimento integratore del fieno, ha un contenuto percentuale di carboidrati solubili in acqua (ad elevato indice glicemico) molto elevato. Questa energia, se non utilizzata dal cavallo da lavoro agricolo di un tempo o bruciata dal cavallo sportivo che pratica una attività anaerobica, un allenamento intenso e gare di velocità, non può altro che essere immagazzinata nel fegato sotto forma di glicogeno o trasformata in grassi. C’è un posto per l’integrazione con granaglie ma molto ridotto, alimentaristicamente parlando, rispetto a quella che è la percezione generale causata dall’ignoranza della Scienza della Nutrizione. Scienza della Nutrizione ridotta quasi sempre ad un superficiale adattamento alle necessità di allevamento per la produzione di carne e derivati e latte o residuo mal interpretato delle condizioni di vita e lavoro dei cavalli nel passato. Il fabbisogno proteico non soddisfatto dal fieno scadente a disposizione nel centro o a casa, riscontrato con le analisi o supposto solo grazie alla mancanza di prestazione o dimagrimento deve trovare ben altra soluzione. Certo non trova soddisfazione nella somministrazione di un alimento come l’avena carico di energia e non ricco abbastanza, relativamente perché in valore assoluto lo sarebbe, di proteine.

Questo esempio potrebbe essere seguito da molti altri. Se l’animale é impegnato in una gara di fondo e avendo già soddisfatto il fabbisogno di nutrienti desideriamo bilanciare gli elettroliti ancora una volta l’analisi del fieno sarà utile anche se l’alimentarista di fatto sa già a priori che l’animale si troverà in deficit di sodio e cloro ben prima di potassio. Sodio, cloro e potassio hanno concentrazione diversa nei liquidi interstiziali e nel sudore. Sudare pesantemente non fa perdere solo elettroliti ma altera i rapporti fra ciò che rimane. Il problema sono le quantità, la stima del quantitativo di sudore in litri, le modalità di somministrazione degli elettroliti ed i tempi.

Si tratta di una scienza, di una specializzazione poco diffusa di fronte alla quale la maggior parte dei professionisti o proprietari che siano reagiscono con un comportamento piatto e omologato  che viene ricondotto erroneamente alla solita “tradizione” o al ” si é sempre fatto così”  di molto comodo, poca serietà ed efficienza.

Come in altri settori le informazioni, ricerche, pubblicazioni ed esperienza sono largamente sufficienti ma quasi del tutto sconosciute per inerzia intellettuale o commerciale a tutti i livelli ed a ogni figura professionale. L’NRC, la sua lettura, facilitata ed integrata da un buon testo propedeutico ,di fisiologia e di Scienza della Nutrizione Umana meriterebbero tempo e attenzione. La buona e corretta alimentazione cardine per la soddisfazione dell’insieme delle norme igieniche atte al mantenimento dello stato di salute dovrebbe essere conosciuta nei tratti essenziali dal proprietario e tenuta nella massima considerazione dal pareggiatore che io identifico come un operatore di igiene finalizzata al benessere animale e ahimè dal veterinario affinché sbilanciamenti, carenze ed eccessi non siano causa di malattia a breve o lungo termine. Con questo sito e gli incontri periodici offro la conoscenza ed esperienza del biologo a coloro che preferiscono la scienza alle frasi fatte pronunciate nei centri e purtroppo ancora in ambiente accademico dove si millanta per benessere animale ciò che è benessere aziendale e si adattano malamente i principi dell’alimentazione degli animali in produzione ai cavalli che sono invece animali sedentari o atleti. Rinunciare alle analisi ed al ragionamento che può condurre in loro mancanza ad escludere almeno gli errori più gravi non ha nessuna giustificazione. Purtroppo allo scrupolo ed attenzione che spesso contraddistinguono il contadino e l’allevatore non fa da specchio un altrettanto efficace comportamento da parte dell’allenatore e del proprietario.

 

Barefoot a Bologna 22-23 nov. 2014

insiemeCon Valentina e Marco al Red Rose Ranch di Pianoro in provincia di Bologna, introduzione ai principi del barefoot. Dimostrazioni e pratica.

Gli argomenti trattati saranno quelli tipici, trattati in modo elementare ma rigoroso di:   anatomia , fisiologia e patologia del piede.                                                                                                Le motivazioni che dovrebbero far riflettere e far adottare comportamenti e tecniche logici ed adeguate.  Le protezioni temporanee come risposta  ad esigenze particolari ed occasionali.

Un cenno  alla alimentazione e modalità di gestione.                                                                                                                                                   

Con Marco Campara e Valentina Bonera desidero mettere l’accento sulla pratica. Vi consiglio di leggere su questo sito almeno gli articoli nel riquadro “in rilievo”. Se lo desiderate potete avvantaggiarvi e poi approfondire la vostra conoscenza frequentando gli incontri on line di cui trovate descrizione su questa stessa pagina “incontri”.

Per informazioni e domande:  nella loro pagina Scuola italiana…  http://redroseranch.it

trovate il calendario dei corsi e tutti i riferimenti.

Se scorrete questa pagina trovate il programma della volta scorsa. Non sarà identico ma potete farvi meglio una idea di quello che faremo.

Presentazione, sabato 22 ore 9.00 !

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Pareggio e rivisitazione dei principi, Spello (PG) 8-9 novembre

il gruppo di Spello sabato 8 novembre 2014. Gianmarco , Francesca, Giorgio, Marco, Leonardo2, Francesco, Alessandra, Domenico, Ale, Franco, Alessandro, Leonardo1. Stefano,Francesca, Alessandra, Roberto, Michela.

Il gruppo di Spello sabato 8 novembre 2014. Gianmarco , Francesca, Giorgio, Marco, Leonardo2, Francesco, Alessandra, Domenico, Ale, Franco, Alessandro, Leonardo1. Stefano,Francesca, Alessandra, Roberto, Michela. Fotografia di Stefano Bisi.A Spello presso l’allevamento di Alessandra Martelli pareggio e rivisitazione dei principi teorici  e pratici. 13 cavalli da pareggiare, uno a partecipante o coppia di partecipanti. Fotografia professionale del lavoro di pareggio. Commento del lavoro prima e dopo l’esecuzione.

La tecnica di Pete Ramey trattata da Franco e Leonardo con particolare riguardo al lavoro di finitura. Una parte del tempo sarà dedicata alle nuove tecnologie e presentazione dei materiali della Easycare, all’impatto che sicuramente avranno sul mondo della mascalcia e del pareggio ed ai distinguo e pericoli oltre che ai sicuri benefici che comporteranno per il barefoot.

Appuntamento a Spello il giorno 8 novembre alle ore 9.00. Uscire all’uscita Spello della superstrada, girare a sinistra per il centro, dopo circa duecento metri girare a destra nuovamente. Trovate uno slargo con un parcheggio.

Chi eventualmente potesse arrivare solo più tardi lo dica in modo da organizzare meglio i contenuti.

Nel corso dell’incontro ci recheremo anche da Alessandra Amati per il pareggio dei suoi cavalli a Chianciano.

L’incontro non prevede nessun contributo. Nessun guadagno è previsto. E’ auspicabile la iscrizione alla newsletter del sito ed il suo scarico in PDF a dimostrazione della volontà e desiderio di appartenenza e aggregazione.

Data la stagione non è necessario provvedere in anticipo per il pernottamento. Ognuno è responsabile della sua scelta. Naturalmente Alessandra Martelli darà all’arrivo indicazioni ed aiuto che ognuno sarà libero di seguire o meno.

Schnappi

Schnappi

Ancora alcune Note ed Appunti di Benvenuto ai Partecipanti

Spello, Chianciano 8-9 novembre 2014

Benvenuto nell’allevamento di Alessandra e Domenico. Questo allevamento é nato con il sogno, rimasto inespresso, di far correre cavalli in condizioni diverse da quelle solite. E non dico tradizionali perchè è una parola abusata e privata del corretto significato. “Tradizione” ha un significato bello, buono, confortevole, che suggerisce sicurezza. L’allevamento dei cavalli da corsa e il loro utilizzo prematuro è tutto meno di questo. Commenteremo ogni cavallo tenendo conto che alcuni caratteri sono resi simili dalla razza e dalla gestione. Ogni partecipante avrà quindi un cavallo da pareggiare. Vi invito a fotografare uno zoccolo del vostro cavallo secondo le proiezioni che dovreste conoscere prima e dopo il pareggio. Chi vorrà potrà così rivederle con calma e magari chiedere un giudizio. Nessun pareggio di un nuovo animale può iniziare senza avere intervistato il proprietario circa le condizioni di mantenimento e di impiego. Prendete le misure dello zoccolo prima e dopo e fatevi una idea della scarpetta e della misura che potrebbe essere idonea. Se le condizioni atmosferiche lo permettono osservate il cavallo almeno al passo prima e dopo. Annotate mentalmente le sue reazioni. Rapportatevi con calma e cura. Domenica mattina faremo la stessa cosa con i cavalli di Alessandra a Chianciano.

 

AHA Conference 2014

Il prossimo ottobre 2014 si terrà a Washington D.C. la conferenza della American Hoof Association. All’incontro potranno partecipare anche gli associati della PHCP (pacific hoof care practitioner) e dell’ESA (equine science academy).

In programma l’anatomia di Paige Poss, la tecnica di Pete Ramey, la ricerca di Garret della Easycare.inc, l’intervento di professionisti a vario titolo coinvolti nella cura e riabilitazione.

Esposizione, confronto. Illustrazione di nuovi programmi per l’adesione di pareggiatori ed apprendisti.

Hotel Hilton, Garden Inn, Dulles airport (Wa) ,  9-11 ottobre.

Conference AHA, 2014

Conference AHA, 2014

Conference AHA, 2014 Conference AHA 2014.Ultimo giorno con Paige.

Lo stato della ricerca, se uno è limitato non esiste rimedio

Con felice intuizione seguita da spesa di denaro probabilmente pubblico il signore/a citato nell’articolo, Westermann DrMedVet,  qui di seguito riportato ha scoperto che scarpette, fasce, protezioni fanno aumentare considerevolmente la temperatura sulla  superficie degli animali impegnati in un esercizio fisico. Non solo, invoca ulteriore ricerca. Perché non si sa mai, l’aumento potrebbe danneggiare strutture. Insomma mettersi il cappotto durante l’allenamento fa sudare. Il viennese, tanto più infelice perché parla la stessa lingua di una sua collega, la veterinaria Strasser, che tanto si è battuta contro qualsiasi pratica di fasciatura bendaggio o simile, si è visto pubblicare addirittura la “ricerca” originale sull’American Journal of Veterinary Research. Questo è lo stato della ricerca, questo è il modo con cui vengono spesi i nostri soldi, questi sono i lavori che dovrebbero far progredire la Scienza e la Medicina.  La ricerca ha abbandonato da un pezzo la logica ed il buon senso a favore di uno strumentale e malsano ottundimento delle capacità di osservazione. Se questo lavoro ha avuto l’onore di essere pubblicato sul Veterinary Journal potete comprendere facilmente quale sia il livello medio.  Se é necessario dimostrare che il cappotto fa sudare e magari fa male sarebbe meglio chiudere bottega. A meno che il commesso sia in realtà un finto tonto ed i veri tonti i clienti. Un altro lavoro che si sta rendendo necessario é quello intrapreso da Debra Taylor della Università dell’Alabama per la dimostrazione, di fronte alla comunità scientifica, che “l’uso sviluppa l’organo”. Dr. Taylor sta lavorando, come in passato con la collaborazione della American Hoof Association alla dimostrazione della capacità di sviluppo dello zoccolo in animali sottoposti a regolare esercizio fisico. Di quale caratura la “comunità scientifica” che necessita tutto questo sia, è di inutile dimostrazione. Pensateci. Tutto ciò ricade direttamente su di voi ed i vostri animali sotto forma di pratiche, prodotti, comportamenti, finzione, rendite, ferrature, “formazione professionale”, cibi industriali, e …cappotti.

Study: Boots, wraps, increase legs heat during exercise researchers says (2 september 2014-The Horse)

Tendon boots help protect horses’ front legs from injuries such as hoof strikes or collisions with jumps. Wraps protect this sensitive area during travel or flat work. But Austrian researchers have determined that boots and wraps have definite effects on skin and tendon temperature as well—and those effects are probably not without health consequences for the horse. During exercise skin temperature under boots or wraps increases significantly—in a recent study sometimes more than 30%, according to Simone Westermann, DrMedVet, a researcher in the Units of Large Animal Surgery and Orthopedics at the University of Veterinary Medicine in Vienna. Whether that leg temperature increase is good or bad, though, remains to be determined, Westermann said. Especially on cold days, keeping tendons warm might be a good thing, since cooler temperatures can constrict the blood vessels in the tendons. However, too much heat can damage tendon cells, as well, she said. High heat can prevent sufficient oxygen from reaching tendon cells, which can lead to insufficient cell metabolism and overuse injuries. Westermann and her fellow researchers investigated 10 riding horses worked on the longe line, with or without wraps or boots. They measured leg temperature using local sensors and thermography at rest and during trotting. On the first day, without wraps or boot, horses’ leg temperatures remained essentially the same between resting and trotting. On the second day of testing, horses wore a fleece wrap on one front leg and a neoprene boot on the other. The wrapped and booted legs’ resting temperatures were only slightly higher than those of the bare legs. But when the horses were exercised at the trot, the covered legs’ temperatures were significantly higher than the bare legs’. Bare legs did not heat up much during trotting exercise, Westermann said. This is likely because the air flow allows the heat to evaporate, whereas boots and wraps keep the heat trapped inside, she said. “It cannot be excluded that heat development under a tendon boot during strenuous exercise could be detrimental to the tendon cells,” she said. Still, that’s not necessarily a reason to abandon tendon boots and wraps, she added. “I think using tendon boots for normal training is not a problem,” she said. “And boots and bandages protect the tendons mechanically from trauma of hoofs or bars, etc. It also helps to keep the foot warm.” A warm foot has good blood flow to it, which is important for the foot’s health. Although Westermann’s study results confirm a heat increase, it’s too early to make practical recommendations, she said. The team didn’t compare open and closed boots, different kinds of materials, or varying outdoor temperatures. Their research is ongoing. The study, “Effect of a bandage or tendon boot on skin temperature of the metacarpus at rest and after exercise in horses,” was published in the American Journal of Veterinary Research.

Se Renzi non riesce, paralleli.

Se Renzi non riesce…

…la resistenza generalizzata che il sistema amministrativo dimostra nei confronti di ogni richiesta diretta al cambiamento è la stessa incontrata, in sedicesimo, da coloro che auspicano e cercano di diffondere una più efficiente ed igienica gestione moderna dei cavalli. Non credo il paragone azzardato o privo di senso. Le rendite di posizione derivanti dalla malattia in genere, nel nostro caso particolare la zoppia, fanno si che la logica continui a cedere il passo di fronte ad atteggiamenti, necessità e tecniche superate da tempo. Le rendite portano alla sclerosi sociale dove poco può cambiare ed ogni scoperta, scientifica o tecnica applicativa disturba equilibri consolidati. Renzi può identificare nelle alte gerarchie dello Stato la principale causa dell’ulteriore fallimento della politica di cui tanto si discute in questo periodo, ma l’insieme delle cause ritardanti il rinnovamento non è così semplice e chiaro. Determinanti resistenze sono offerte dalla inerzia della società, dalla sua mancanza di capacità organizzativa e in ultima analisi ignoranza. Se lasciamo l’ambito dell’amministrazione della cose umane per quello etico e pratico del benessere animale, grazie alla stessa metodica di osservazione, possiamo riconoscere ed identificare le categorie professionali che detengono una rendita di posizione a suo discapito. Nella malattia, nella anormalità delle ripetute continue visite veterinarie, nella insistente ripetuta vaccinazione, nella ripetuta ferratura per dodici mesi e, senza continuare oltre nella compilazione di un elenco interminabile ed inutile ma, in estrema sintesi nelle male pratiche cui sono normalmente sottoposti dalle varie figure professionali gli animali scuderizzati o anche quelli per molti versi dimenticati in spazi più o meno grandi, si manifestano gli stessi esiti dannosi causati dalla inerzia, interessi ed ignoranza che il Governo trova nell’amministrazione. Pilotati dalla stessa resistenza, a sua volta e sempre motivata dal mantenimento di una rendita di posizione. Comportamenti forse più miserabili se ad essere coinvolto é un essere vivente, nel modo più diretto. Nel mettere fianco a fianco in parallelo situazioni ed atteggiamenti, stralcio da un saggio di storia della chimica e di filosofia della scienza di Solov’ev: “La storia della chimica, al pari di quella degli altri rami delle scienze della natura, viene scritta ininterrottamente. Il crescere del numero delle ricerche storiche (negli ultimi tempi da noi e oltre confine sono stati pubblicati molti articoli e libri dedicati a singole questioni di storia della chimica) ha fatto sì che molti fenomeni la cui conoscenza sembrava consolidata, venissero rimeditati e, sovrapponendosi al nuovo materiale storico, ricevano oggi una altra spiegazione”. Ed ancora: “..compito della storia della scienza è appunto quello di indicare le vie battute dal pensiero scientifico nella ricerca della verità. Alla conoscenza del vero si è quasi sempre arrivati per vie tortuose, attraverso il superamento faticoso di pregiudizi e di errori che il principio di autorità ed il conformismo scientifico tendevano a perpetuare, tanto che si è potuto a ragione sostenere che fare la storia della scienza significa fare la storia dell’errore umano nella scienza”. L’inerzia ed il conformismo si presentano sempre eguali. Sostituite poche parole e ritroverete i problemi incontrati in questi venti anni dall’iron free movement nel nostro piccolissimo settore e quelli incontrati dagli “animalisti” in genere. Considerate che i chimici o i fisici ed il resto degli altri scienziati, pur nelle resistenze fra colleghi o politico religiose, ricevevano una grande spinta dalle continue e montanti richieste della società e del mercato. La stessa richiesta di miglioramento ed emancipazione teorica, pratica ed etica, per ora frammentaria, viene fatta da animalisti, proprietari di cavalli e studenti, insoddisfatti delle prestazioni, programmi di studio ed etica correnti ed imperanti. La revisione delle normative a favore del benessere animale e soprattutto il loro rispetto non può aver luogo nella mancanza di sensibilità e partecipazione della massa. Ad esempio la revisione dei piani di studio delle facoltà di veterinaria ed il loro riorientamento dal controllo ed ispezione dell’allevamento e produzione animale verso la medicina non può avere luogo senza l’impegno nel fronteggiare le resistenze al cambiamento che può e deve essere assunto da coloro che desiderano un medico, non un addetto formato per l’ispezione a garanzia dell’alimentazione umana, per la cura dei loro animali. Egualmente da maniscalchi, pareggiatori, allenatori ed istruttori, deve essere sollecitata una prestazione in linea con le proprie aspettative e tendenze dalla avanguardia di proprietari di animali non disposti a barattare salute per utilizzo. I proprietari degli animali da parte loro debbono diventare consapevoli sia dei limiti attuali e delle deficienze teorico pratiche dei professionisti cui si rivolgono per potere desiderare di ottenere di più sia delle necessità di base dei loro animali cui devono provvedere direttamente. Come? Con l’IGIENE, l’insieme dei comportamenti e delle caratteristiche ambientali tali da ridurre il manifestarsi della malattia e facilitare il mantenimento dello stato di benessere. Comportamenti e caratteristiche comuni a tutti i viventi. Più in generale dovrebbe farsi strada l’idea della difficoltà e dei costi della gestione “umana” degli animali e l’accettazione dei conseguenti addebiti, limiti e rinunce. Difficoltà e costi intrinseci alla gestione animale che nel mondo urbanizzato hanno determinato l’offerta di gestione animale da parte dei centri ippici, veri e propri condomini per animali, dove le necessità di specie vengono trascurate ed i cavalli non hanno in realtà un padrone ma un gestore. Nell’ignoranza del proprietario e interesse del gestore qualsiasi riferimento al benessere animale è perduto. L’alimentazione con concentrati ed a pasto, la tosatura e le coperte, la ferratura e le imboccature, lo spazio ristretto e l’isolamento, l’addestramento e l’allenamento nell’ignoranza delle Scienze, trovano giustificazione o causa nell’ignoranza e nell’interesse al mantenimento di pratiche gestionali usuranti che prevedono spese e ricambio di animali. Non so come evolverà la situazione del paese Italia e come Renzi e i suo successori la affronteranno. Vedo però chiara una stretta analogia di comportamento da parte della gente qualsiasi sia il problema da affrontare.

Per il proprietario di un cavallo, come di un cane o di qualsiasi altro animale, può rappresentare un buon allenamento sforzarsi di abbandonare preconcetti e situazioni di comodo apparente ed affrontare almeno la gestione del proprio animale in modo coerente e moderno. Almeno in questo non si possono addurre scuse di controllo o ingerenza.

Credo che tutti, pur nella nostra limitata sfera di influenza, possiamo studiare, informarci, rinunciare al pregiudizio, fare propaganda a favore di una vita più bella e di maggior valore e in definitiva creare un Paese migliore richiamando alla responsabilità noi stessi e coloro che offrono prestazioni di qualsiasi grado o genere.