Newsletter estate 2014 e traduzioni dal numero 55 di The Horse’s Hoof, appello all’unità.
–Le Traduzioni
Grazie ai traduttori! L’esperimento iniziato con il numero 50 è in dirittura di arrivo. Con il prossimo numero autunnale si esaurisce. L’invio delle traduzioni sarà sostituito probabilmente da altra iniziativa rivolta a coloro che dimostreranno volontà di ricevere e partecipare.
–Sindrome navicolare
Questo numero di THH pubblica la terza parte del mio lavoro sulla Sindrome Navicolare. Ho riunito ed illustrato le posizioni, barefoot e non, introducendo le maggiori linee di pensiero. Ora dovreste andare a leggere gli originali riportati nella bibliografia e confrontarli. Si tratta di dedicare tempo, a me è costato anni ma non varrebbe per me e non vale per voi addurre scuse se siete tra coloro che vanno in giro a chiedere soldi per il pareggio di un cavallo navicolitico o spesso erroneamente supposto tale. Ricordo Edwin Wittwer ed una delle sue frasi ricorrenti: “Voi volete conoscere il trucco per realizzare questo esercizio con il cavallo. Un trucco funziona solo in una situazione particolarissima. Studiando ed applicandovi troverete la successione e fluidità dei movimenti riuscendo nella generalità dei casi”. Con Edwin si trattava di movimenti e relazione, nel caso del pareggio dello zoccolo di riduzione di ogni singola parte e relazione tra le parti. Nonostante l’apparente semplicità molto difficile. Difficile perché nonostante la pretesa conoscenza, invero assai scarsa, il pareggiatore magari riconosciuto, certificato ed impataccato da riconoscimenti comprati segue degli schemi o peggio segue schemi in qualche modo validi ma frutto di successive interpretazioni. Già uno schema è riduttivo del processo seguito da colui che lo concepisce. Le successive interpretazioni lo degenerano. Ancora una volta non c’è alternativa allo studio diretto e totale di coloro che sono venuti prima di noi. Non c’è alternativa all’esperienza di ragionamento messa insieme in campi diversi negli anni. Non c’è alternativa all’intelligenza come capacità di adattamento alla circostanza. Solo alla ridotta dotazione non c’è rimedio.
Non inserisco nelle traduzioni la terza parte di Navicular Syndrom. Potete leggerla con le precedenti sul mio sito. La monografia piace in giro per il mondo ed è ritenuta utile come un piccolo “testo unico”.
–Incontri
Tra il 20 ed il 27 luglio a Manziana di Roma parleremo di alimentazione, parassiti, pareggio cercando di tenere il livello alto senza dimenticare le necessità dei principianti. Sarà una bella occasione anche per i già esperti in uno di questi settori. Spesso le risposte e la possibilità di revisione sono nelle mani di coloro che sono vicino a noi e a portata di mano ma non ce ne accorgiamo. Lo scorso anno fu un successo se non di numero di qualità. L’ultimo giorno l’emozione e la gioia fecero addirittura piangere qualcuno. Questa volta spero non accada. Non perché non mi piace la dimostrazione dei sentimenti, vorrei che la spinta non si esaurisse in una lacrima ma producesse, attraverso la continua autonoma applicazione, ulteriore conoscenza. Ho investito mesi del mio tempo e spero di trasferire come lo scorso anno qualche cosa della esperienza di una vita semplicemente, senza fare ricorso a frasi o termini dotti, propri dei tromboni vuoti.
–Appello all’unità !!!
Agli inizi dello scorso secolo Lenin scrisse un piccolo libro cui dette titolo “Il nemico e’ in casa nostra”. Si trattava di filosofia, etica, emancipazione, azione. Il nostro oggetto riguarda animali e solo indirettamente umani ma la passione é simile. Il movimento barefoot é stato dilaniato da lotte interne soprattutto durante il decennio passato da lettere aperte, critiche sui libri e sui siti poco costruttive. Si sono dimenticati o persi di vista i nemici veri di questa battaglia “ferrato o scalzo” che non andrebbero individuati nei promotori di una tecnica diversa da quella del gruppuscolo cui apparteniamo. Un giorno coloro che sfoglieranno i libri della storia dell’equitazione e della mascalcia sorrideranno incontrando i capitoli del barefoot.
Ogni linea di pareggio ha contribuito sostanzialmente al progresso generale. Ogni pareggiatore che conosce le varie linee e le ha meditate e applicate sul campo continua a contribuire all’evoluzione e diffusione del sistema.
Il modello americano è stato fondamentale presentandoci la verità della forma dettata dall’ambiente selettivo. La meccanica e le sue leggi ce la hanno illustrata. Consapevolezza, logica, osservazione hanno poi superato la fede e reso possibile un parziale ma irrinunciabile lavoro di adattamento alla circostanza. Anche coloro che non hanno avuto a disposizione il modello del cavallo vero nel suo ambiente naturale hanno fatto un lavoro meraviglioso, forse ancora più notevole a causa delle difficoltà, denunciando i problemi gravi della ferratura e la iniquità delle ferrature che si pretendono ortopediche o terapeutiche. Faccio esplicito riferimento alla Strasser ed al suo” Shoeing, A Necessary Evil?”! Il nemico non è tra noi. E’ ben riconoscibile tra coloro che mancano di carattere e di etica, addomesticano le loro parole alle necessità del proprietario, mancano nel denunciare carenze ed abusi, ignorano persino i fondamenti della scienza della alimentazione pur chiaramente espressi nelle pubblicazioni che si succedono periodicamente dagli anni ’40 edite dall’Academy of Science. Il nemico è tra coloro che continuano a considerare l’animale un mezzo, una tempo di produzione ed ora sportivo senza alcun rispetto, tra coloro che praticano tecniche atte all’utilizzo piuttosto che alla guarigione, tra coloro che lavorano nei macelli la mattina e nelle scuderie dopo pranzo. Di fronte alla diffusione delle idee e delle tecniche barefoot questi veri antagonisti degli animali si organizzano e si riorganizzano per salvaguardare la propria rendita di posizione in un miserabile gioco di squadra reazionario. Questi, che sono stati accompagnati alla porta cercano di rientrare dalla finestra o saltano sul carro del barefoot per interesse, per non perdere il cliente, con il mezzo falso sorriso di colui che, ignorante, finge o crede di essere superiore. E’ facile riconoscere questi individui meschini. Non prenderanno mai una posizione chiara, non ci metteranno la faccia, non correggeranno mai il proprietario del maneggio o del cavallo a costo di perdere la piazza o il cliente. Questa gente striscia, cerca di rendere la vita facile, anestetizza o imbroglia, rende disponibile o cerca di rendere disponibile un ammalato ai piaceri del proprietario. Questa gente non ha valori se non il proprio inserimento e tornaconto, non riconosce il limite, gli animali non hanno anima. Questa gente sta bene nella disorganizzazione degli spazi e delle idee dove più facilmente si può nascondere l’inconsistenza di una preparazione di scadenza intollerabile. E la lista non ha fine. Si aggiungono a pieno titolo coloro che si tengono per se quel poco che sanno o fingono di sapere e non aiutano le persone che lo desiderano ad emanciparsi dalla schiavitù di dipendere da qualcuno tutti i mesi, da quelli che massaggiano, infiltrano, raddrizzano, raschiano, intuiscono, tutti molto alla moda che “molto naturalmente” non vogliono avere idea dei danni provocati dal ferro e dalla stabulazione alias carcerazione a ciò che pretendono di curare prostituendosi di qua e di là. Ma da dove sbuca questa massa di parassiti e come fa la gente ad avere una capacità di discriminazione dei farabutti così bassa!
Siamo rimasti all’elisir venduto per strada dal furbastro sul carretto ai polli. I polli sono diventati proprietari di cavalli e poveri asini.
Credete che il “nemico” sia tra coloro che realizzano un tallone leggermente più alto o più basso, che lasciano una parete un millimetro più attiva o passiva? Se non si tratta di fessi si correggeranno con l’esperienza e osservando con modestia gli altri. I veri “nemici” non sono tra loro ma tra coloro che stupidamente o per calcolo rimangono ancorati a posizioni ormai indifendibili continuando a danneggiare animali e forse, nel prossimo futuro, anche persone.
Il caso di LaPierre negli USA è noto. La Pierre ha vinto la sua battaglia che ha visto riconosciuta la sua scuola di podologia equina barefoot come naturale evoluzione della mascalcia tradizionale e riconosciuti i suoi allievi, pareggiatori fin dalle origini non opportunisti. In Inghilterra lo scorso anno il cartello delle assicurazioni in mano alla “tradizione” si è rifiutato per qualche tempo di assicurare pareggiatori. Grande risonanza ha avuto qualche anno fa il processo in Inghilterra a pareggiatori del gruppo Strasser pilotato da sentimenti lontani da quelli che ispirano il benessere animale. Altre azioni più o meno legali sono in corso in varie parti del mondo dove categorie una volta monopoliste vedono erosa la propria fonte di reddito. Devo dire che non mi dispiacerà per questi futuri nuovi poveri.
Che fare?
Deve aumentare l’impegno, lo studio e l’applicazione. Sono le sole cose che pagano insieme all’unità di intenti, formale e sostanziale.l barefoot movement e più compiutamente l’ iron free philosophy sono una piccola leva per l’emancipazione dell’animale dall’uomo e dell’uomo da se stesso. A qualsiasi scuola di pareggio tu appartenga militiamo sotto la stessa bandiera. Il nemico NON è in casa nostra.