Parassitologia

Parassiti e loro controllo

La lettura di questo articolo dovrebbe essere preceduta da quella di : “A Parasitological Study of a Herd of Horses in Italy”

Parassiti- Ospiti !IN!desiderabili

I parassiti interni sono onnipresenti e una tegola che il cavallo deve sopportare ?
Comportano un qualche beneficio? Sono simbionti? Stimolano?                  Non credo. I cavalli rinselvatichiti sembrano più scarsamente parassitati. Cosa significa questo? E perchè? Come possiamo mettere in relazione mustang e domestico su questo? Cosa possiamo imparare?

Genetica – Selezione

I selvatici sono sottoposti alla pressione della selezione. I meno competitivi, e coloro che portano con sé una carica di parassiti lo sono certo meno, hanno più ridotte probabilità di sopravvivere nella carestia e di trasmettere alla discendenza il loro patrimonio genetico. I più fortunati invece vedono con la capacità di rispondere efficacemente all’infezione quella di riprodursi. Il territorio. L’ambiente vasto ed a vegetazione sparsa dell’areale colonizzato dai mustang fa si che gli animali ripassino dove hanno deposto feci e e con esse le uova dei parassiti difficilmente o dopo molto tempo. Con la siccità ed il caldo, non con il freddo e la neve, le larve raggiunto lo stadio infettante esauriscono presto le loro scorte alimentari e si disidratano. La temperatura alta accelera i processi metabolici. Poche settimane e muoiono. Durante l’inverno la maggiore scarsità di cibo fa si che gli animali si spostino e coprano grandi distanze. Anche se la vita del parassita allo stato larvale nel terreno si allunga, ammesso che l’uovo si schiuda, non incontrerà un cavallo. Durante l’estate gli animali sono più stanziali e rallentati dai puledri ma i parassiti sono sfavorevolmente colpiti dalla siccità e dal caldo che appunto accelera il loro metabolismo e li disidrata rapidamente. Il risultato è che gli eventuali parassiti adulti ospitati all’interno del cavallo, o asino, completato il loro ciclo di vita, non vengono rimpiazzati da altri sotto forma di uova o larve con il pascolo. I parassiti non si moltiplicano nell’ospite come invece fanno batteri e virus, hanno bisogno di un passaggio nell’ambiente esterno e a seconda dei casi di un ospite temporaneo.

Perchè invece il domestico è quasi sempre più infettato?

Il parassita e le verminosi pesanti sono quindi il risultato dell’antropizzazione, della scarsità di spazio a disposizione, della mancanza di selezione. Il carattere “ resistenza alle verminosi” come espressione di maggiore capacità del sistema immunitario non è tenuto in conto dagli allevatori che non ne conoscono nemmeno l’esistenza.                                Non credo, non è provato e fino a che non lo sarà è una invenzione di comodo che nel cavallo domestico i parassiti intestinali o dello stomaco o di altri sistemi svolgano una qualche positiva funzione. Semmai il loro sistema immunitario è continuamente stressato e distolto dal prepararsi e combattere contro altri obiettivi .

Il caso del cavallo domestico scarsissimamente infettato o che addirittura appare “vuoto” all’analisi?

All’osservazione di una bassissima carica di parassiti, o addirittura alla mancanza di uova nelle feci di alcuni cavalli, il 10% della popolazione nella mia esperienza, do due motivazioni :                                                                    La prima, favorevole, sarebbe la particolare resistenza dell’individuo. La riscontro solitamente associata al generale stato di salute ed alla posizione dominante nel branco. I cavalli “vuoti” di Asvanara sono i dominanti. I cavalli “pieni” di Asvanara sono quelli che occupano una posizione bassa nella gerarchia.   (leggete il rapporto sulla infezione del branco di Pieve S.Stefano)                                                                                                                  La seconda, molto meno desiderabile, è la scarsa condizione dell’individuo, spesso prossimo alla morte. Mi è capitato, ed è osservazione di altri tra cui l’amico vet. Cesare Ninassi, di osservare conte di uova pari a zero in animali deboli ed alla fine. Quasi che nemmeno i parassiti trovino conveniente un albergo di tal fatta.

In sostanza la verminosi non è auspicabile ma è comune risultato della esposizione in un ambiente dai confini limitati di un animale normalmente dotato ed in apparente buona salute.

Osservazione e controllo

L’osservazione e stima della verminosi necessita di strumenti, conoscenza e tempo.
E’ molto facile e comodo prescrivere farmaci più o meno adatti. Il cliente crede di avere provveduto, il farmacista ha venduto, il produttore prodotto, il prescrivente sollevato dalle responsabilità, il cavallo ha subito.
Una delle molte riconosciute cause di laminite è l’intossicazione. Il farmaco e la morte di milioni di adulti e di larve liberano una grande quantità di tossine che possono valicare la barriera dell’epitelio intestinale a causa delle stesse lesioni create dai parassiti. In questo i piccoli strongili sono i più aggressivi e per questo più dannosi e mortali. Si nutrono infatti del chimo ma anche dei tessuti e del sangue. I piccoli strongili sono nello stesso tempo quelli che hanno sviluppato maggiore resistenza nei confronti dei vari farmaci, in special modo più vecchi e da tempo utilizzati. Sono ubiquitari e parassitano animali di ogni età e condizione. Controllo delle verminosi vuol dire quindi oggi controllo degli strongili. Anche nei puledri, afflitti da ascaridi gli strongili sono presenti in quantità. L’utilizzo di farmaci non effettivi nei riguardi degli strongili significa selezione di ceppi resistenti fin dalla più tenera età quando in buona fede il proprietario ed il professionista sono concentrati sul pericolo ascaridi. Se un ceppo di strongili è resistente lo è anche a ripetuti assalti con farmaci poco efficienti, anzi ogni volta se ne favorisce maggiormente la selezione.

Cosa significa resistenza

Per resistenza si intende la capacità di sopravvivenza alla azione del farmaco. Un parassita nel suo ambiente è limitato dalla presenza degli altri. Se è resistente mentre molti intorno muoiono avrà poi vita più facile e maggior motivo e agio di moltiplicarsi. Il farmaco ha provveduto alla selezione del più adatto nella circostanza.
Utilizzare farmaci più datati, quelli di generazione precedente ai lattoni (ivermectina e suoi derivati), è corretto quando, tramite l’analisi, se ne ricerca e dimostra la persistente capacità abbattente. Per convenzione si ritiene efficace il farmaco capace di abbattere non meno del 98% degli adulti. Diversamente si continua nella selezione, sconsiderata e determinata dall’ignoranza, dei vermi del decennio, i ceppi dei piccoli strongili resistenti.
La presenza di soli strongili non resistenti nel nostro cavallo domestico attuale e quindi l’efficacia dei farmaci di vecchia generazione è ormai episodica e constatabile in enclave di animali isolati dal contatto con altri da molto tempo.

Poichè è già molto difficile che i cavalli vengano avviati ad una conta delle uova nelle feci (FEC) al fine di quantificarne l’infezione è velleitario credere nella diffusione capillare di tecniche di controllo e determinazione dell’infezione e della capacità abbattente del farmaco prima e dopo la sua somministrazione con il raddoppio dei costi.
L’uso del farmaco maggiormente efficace, l’ivermectina e suoi derivati, è quindi l’unica soluzione pratica proponibile salvo eccezione. Eccezione rappresentata dal proprietario che, sperando di essere fortunato e avendo un cavallo o gruppo di cavalli separato, desidera conservare l’efficacia del farmaco più “moderno” più a lungo.
Alcuni farmaci, delle varie classi, possono rimanere in vendita, nonostante la più ridotta efficacia, per inerzia o motivi commerciali. Fino a che c’è l’acquirente rimane l’offerta. Solo la manifesta grave dannosità ne determina l’abbandono. Nel caso dei farmaci antiparassitari la causa (il farmaco) e l’effetto (il danno) non possono essere facilmente associati. Specialmente se si tratta di resistenza.

Che fare?

– Possiamo verificare periodicamente lo stato dell’infezione tramite la analisi coprologica “quantitativa” Mc Muster grazie agli istituti di igiene e profilassi o presso il laboratorio di pochi professionisti, biologi o veterinari che siano, che conoscono la metodica e la sanno condurre.

– Tenendo presente che ogni animale ha il suo proprio livello di infezione e presto ritorna ai “numeri” precedenti se non cambiano le condizioni di gestione si decide poi se trattare o meno con un farmaco di ultima generazione. Ivermectina e /o derivati.

– L’uso di una associazione farmacologica consente di combattere al tempo l’infezione sia di vermi tondi che di piatti ( Ivermectina + Praziquantel ) , esempio commerciale è l’Equalan Duo. I vermi piatti non sono normalmente riscontrabili alla osservazione microscopica ma facilmente ci sono e sono evidenziati da altri tipi di analisi, antigene anticorpo, più cari e difficilmente attuabili in modo esteso e tale da soddisfare la massa.

– L’animale prostrato o il giovane puledro che si ritiene possa essere gravemente parassitato necessita di ulteriori cautele al fine di non incorrere in fatalità determinate dalla simultanea morte di un eccessivo numero di parassiti. E’ il caso degli ascaridi se presenti in grande numero che dovrebbero essere attaccati con dosi dimezzate più di una volta.  E’ l’unico caso pratico. Quando si tratta di strongili utilizzare dosi ridotte favorisce l’insorgere di resistenza.

– Un cavallo laminitico cronico dovrebbe parimenti vedere valutata con rigore e conservativamente la somministrazione di qualsiasi farmaco.

L’IGIENE e la selezione sono determinanti. Come è poco coerente pensare di controllare l’infezione restando in un ambiente fortemente contaminato è auspicabile l’adozione delle basse letture FEC (fecal egg count) come condizione per l’avvio alla riproduzione.                                                                         La rotazione dei campi, il pascolo associato con altri erbivori, lo spargimento di letame associato alla rimozione programmata per alcune settimane d’estate degli animali riduce l’esposizione alla reinfezione continua.

Il proprietario

Il proprietario consapevole ed avveduto ha un importante ruolo nel determinare l’orientamento professionale. La richiesta di maggiore specializzazione spinge all’aggiornamento e formazione di capacità di analisi.                                                                                                                     Analisi che soprattutto i gestori e allevatori di animali dovrebbero essere capaci di condurre in modo indipendente. Il mondo anglosassone e soprattutto americano anche in questo è avanti e non sono pochi coloro che realizzano un risparmio nell’acquisto dei farmaci associato alla migliore programmazione .
Le case farmaceutiche mentre con i loro settori commerciali continuano a proporre vecchie soluzioni tramite i loro settori ricerca stimolano ad uno utilizzo mirato alla conservazione dell’efficacia residuale dei più moderni farmaci limitando i trattamenti:

– agli animali che si ritiene siano in maggiore e seria necessità.

– utilizzando farmaci di comprovata efficacia nella situazione e caso

L’uso “a tappeto” di farmaci non conviene a nessuno e riproduce il dramma della resistenza agli antibiotici.

La metodica Mc Muster di analisi per la determinazione della carica infestante è facile da condurre. Sul sito bitlessandbarefoot sezione letture trovate pagine dedicate e letture consigliate. Prima fra tutte per semplicità e chiarezza “Bad Bugs” pubblicata su “The Horse”, che posso inviare a richiesta. Dodici articoli logici e conseguenti scritti da veterinari americani qualche anno fa. Pensati per il proprietario al fine di migliorare le condizioni degli animali e garantire loro un futuro meno…parassitato.

Parassitologia, strumenti

Alcune indicazioni per introdursi alla pratica.

1 – Letture. Dopo avere letto l’articolo di parassitologia che si trova nella pagina pubblicazioni  A Parasitological Study of a Herd of Horses in Italy cercate l’articolo citato, “Parasites All”.  Se non lo trovate scrivetemi, ve lo invio.  Chi é interessato al mondo del molto piccolo troverà utile questo filmato:

Tutorial McMaster egg counting method – YouTube

é relativo alla tecnica di preparazione e conta. Non fatevi impressionare. La tecnica é semplice. Si può fare a meno della bilancia. Su The Horse, l’articolo “Parasites ALL” riporta la tecnica per la conta delle uova “McMuster modificata”. Se avete difficoltà contattatemi.

2 – Questo piccolo monoculare Leica può dare belle soddisfazioni ed é un ottimo passatempo al di la del servizio per il controllo della infezione:

Leitz Optilux – Leica Microsystems

3 – La Chalex Corp. vi può inviare le celle per la conta. Prendetele colorate, sono di utilizzo più facile. Chi sa come procurarsi le celle altrimenti e me lo comunica mi farà una cortesia. Fatevi inviare dalla Chalex il kit completo. Potete farne a meno ma vi complicate inutilmente la vita. Soprattutto se non avete nessuna esperienza di laboratorio. Anche sul sito della Chalex é riportata la tecnica McMuster modificata:

Chalex Corp.

Parassitologia. A Parasitological Study of a Herd of Horses in Italy

Study herd located in Pieve S. Stefano, Tuscany, Italy. The Horse’s Hoof magazine, n° 51

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INTRODUCTION

Many years ago as a university student in biology, I knew that I would have difficulty in subjects such as mathematics, physics and chemistry. What surprised me was to note the difficulty that a subject such as zoology could present—due to the enormous number of worms and insects that filled hundreds of pages of textbooks. At the time, I wasn’t very fond of these critters and couldn’t wait to study mammals, even though the metabolic and functional solutions of the former were worthy of admiration. Efficient solutions that were present in the humblest of animals were almost identical in humans, changing the needed details.

Until recently, when I felt the need to rid my horses of the parasites that plagued them, I hadn’t thought much about zoology, with its various forms of life.

Worms and insects are one of the burdens that horses and their owners must bear. In the past, it was thought that complete liberation was possible. The same was believed about the plasmodium of malaria for humans, but unfortunately, the parasite developed a resistance that has made the eradication of the disease impossible. The World Health Organization, WHO, has long settled on a more humble control.

In the past 50 years, various types of dewormers have been produced and alternated on the market at ten year intervals. Some of these products are still somewhat useful and sold commercially. All have slowly lost much of their efficiency, because the parasites, or better to say some of them, have developed a certain resistance over time, and survive the recommended dose that doesn’t seem to have recognizable side effects on the horse. From the arrogant claim of complete eradication, we have passed to a more attainable objective—simply controlling their number. Pharmaceutical companies exert pressure on vets and owners for a more knowledgeable use of their drugs, and to reduce the infestation of pastures through management behaviors which involve cleaning, field rotation, and the addition of other herbivores to share pastures. Ultimately, a combination of drugs and horse management procedures are implemented to control the diffusion of parasites.

Knowing about the life cycle of parasites and their strategies for survival would surely help owners in controlling them. I don’t intend to repeat a lesson on parasites here that can easily be found in books or on the internet. Without going into details that wouldn’t interest most owners, a few years ago, the “Bad Bug” series of articles in The Horse was both thorough and simple. There were 12 articles, one per month, starting in January 2004. With an online membership, you can download here.

A few months ago I bought a short course by Dr. Kellon on the subject to see if I could learn something new: Deworming.

Many universities publish parasitological monographs online:
http://cal.vet.upenn.edu/projects/parasit06/website/index.htm
http://veterinaria.uniba.it/parassitologia/LettureA.html

Numerous other sites, both professional and non, give an introduction to this tiny world. For example:
http://www.leica-microsystems.com/products/by-application/education
http://www.amicidelmicroscopio.it/index.php

In synthesis, it isn’t efficient to indiscriminately and periodically deworm all the animals in a herd or the only horse in the yard.

  1. Some animals have low parasite counts and undergo a metabolic shock without due cause.
  2. Money is wasted by not identifying the animals with low parasite counts and treating them anyway.
  3. Treating animals that are scarcely infected, but possible carriers of parasites resistant to the drug used, favors the resistant strain, by eliminating its competitors.
  4. By not checking the effectiveness after treatment, eventual resistant strains aren’t recognized and dealt with. The animal is at great risk!

MATERIALS AND METHOD

The most efficient method of analysis can’t be qualitative and the simple observation of parasitic eggs in the feces isn’t enough. We need to:

  1. Quantify the presence of parasites in each individual of the herd (or our single beloved horse) and decide whether or not to administer a dewormer.
  2. Decide which dewormer to use based on past experience.
  3. Verify its effectiveness.
  4. Plan future observations and eventual treatments.

A suitable microscope for viewing parasites.This is not something that is highly complicated. The procedures are simple, and the materials and instruments can be obtained at the same cost as a used saddle. Observations can easily be done by whoever has the patience to learn how, alone or with the help of a qualified professional.

For a description of analytical methods and an overview of the life cycle of parasites, see the articles and courses listed earlier. The analytical method can also be found on the Chalex Corp. website. American citizens can buy the counting slides, suitable microscopes and simple glass accessories directly from them: www.vetslides.com. You may not necessarily have to buy a microscope. You could find one in your child’s high school and get his science teacher involved, ask your vet if you could use his, offer a beer to your doctor…

In short, you must:

  • Gather a small weight or volume of each sample of feces.
  • Add the sample to a given quantity of solution (prepared at home or bought commercially).
  • Put a small amount of this fecal solution on a counting slide.
  • Count the parasitic eggs present on the slide that has a grid printed on it.
  • Multiply the number of eggs found by a constant to obtain the number of eggs in one gram of feces, and therefore the level of infection.

FIELD PRACTICE

To site an example and illustrate the practicality of this system, I’ll describe a recent study done in Tuscany, Italy, on 18 school horses sharing a 90 hectare pasture. The horses are all barefoot and of various breeds and ages, and earn a living in a natural equitation center directed by a 3 star Parelli instructor who generically dewormed the herd 8 months previous to this study. All but two of the horses, indicated on the graph with “mare DE” and “foal DE,” are veterans of the location and have had similar diets and lifestyles. The two guests are a mare and her foal, both of which were stabled until their transfer from Germany to the center for training. The mare left before the second observation was done.

In order to gather the manure needed, the horses were temporarily transferred twice into previously cleaned single paddocks for a few hours.

1st Observation and Treatment

The results of the observations and FEC (fecal egg count) of strongyles are represented on the graph (shown next page).

Roundworms were very rare and randomly present in the group.

  • Some animals showed results of being barely infected.

The methods used in biology have a given sensitivity and limit and therefore exclusion of parasites is impossible. The specific method in this case (modified McMuster) sets the minimum limit at 25 eggs per gram. A FEC below this limit can only be considered low and the number of eggs in the sample is established as inferior to 25/gr.

In microscopic observations, strongyles and roundworms can easily be seen. Other parasites are difficult to trace. Flatworms, above all, deposit their eggs in a discontinuous manner. Not finding their eggs does not necessarily mean that there are none. Finding them is an occasional event. Horses that were without any eggs in the observations were assigned a FEC of 25 on the graphs, so that the position of the animal and its relative importance in the herd is evident.

  • Some animals showed results of having a scarce or average infection.
  • Some animals were highly infected and therefore at risk AND heavy depositors of eggs in the pasture.

More adult worms in the intestinal lumen means more eggs in the pasture. Strangely enough, the individual with the highest infection was one of the guest animals, a three year old filly that had previously lived in a stable and not at pasture, and that was periodically treated with dewormers.

Treatment

It was decided to treat initially the animals with a FEC above 500 eggs per gram.

There have been 3 levels of infection found by many parasitologists.

  • Low if below 150 eggs per gram of feces.
  • Medium if between 150 and 500 eggs per gram.
  • High if above 500 eggs per gram.

Usually a FEC of 150 would be considered the limit for an intervention with treatment.

Study horses in TuscanyStudy horses in Tuscany, Italy: 18 school horses sharing a 90 hectare pasture. To gather manure, they were temporarily transferred into previously cleaned single paddocks for a few hours.

The motive behind the choice to initially only treat the animals with a FEC above 500 comes from the present article and is based upon the need to respect the owner’s idea of natural herd management and to limit certain metabolic disturbances caused by the drugs. Some of the horses in the herd have a more or less recent history of laminitis and any treatment, be it deworming, vaccinations etc., must be carefully evaluated.

An example—a summary of Dr. Ward’s research “ Vaccines and vaccinations” can be seen on my website in both Italian and English, and suggests a connection between vaccinations and laminitis: www.bitlessandbarefoot-studio.org/vaccini-e-vaccinosi/

2nd Observation

After treating the animals with a FEC higher than 500 with Ivermectin, a second important observation was performed.

The treatment had positive results on the six horses treated, five of which decreased infection by 99% and one by 98%.

Regarding the results, I must say that even though I am familiar with laboratory research and analysis, and that I used a method of gathering the feces and recording the observations as standard as possible, the contamination of a sample or an error is always possible and facilitated by the working environment.

The purpose of the second observation is to verify the actual reduction of the parasite infection. A reduction inferior to 98% would be by convention considered unsuccessful and would indicate resistance to the drug by some parasites.

The second observation on the animals that weren’t treated is also fundamental, yet always ignored. It is needed to confirm the outcome of the first observation, and retrieve other animals for treatment. It is a type of litmus test.

Two individuals among the horses that weren’t treated showed a substantial increase in FEC in the second observation.

One horse that went from a FEC of 350 to 925 was subsequently treated showing the importance of the second observation on all the animals in the herd!

The other individual showed an increase in FEC from 300 to 425 and made us think… This horse has had a difficult history of laminitis and even though there was the desire to disinfect strongly, it was decided to wait until the autumn to treat him, so that the larvae of other parasites could also be eliminated with a single treatment. In fact, in autumn, the adult bot insects die off and stop laying eggs on the legs of the horses (which cause infection after they are swallowed).

Observations

Figure 1: Blue bars represents 1st Observation; Yellow bars are 2nd Observation.
Mare DE and Foal DE were guests in the structure, the rest of the horses form a stable herd.

*  FEC level established at 25 means no eggs were found.
** 1 egg found in second observation, FEC level established at 25. 98% of adult worms were eliminated.

Observations

Figure 2: Percentages refer to the first observation and FEC.
“5 horses” is cumulative and refers to the 5 horses with negative first observations.
12 horses deposit all together 13% of the total eggs while 6 horses deposit 87%!

REMARKS

  1. The considerable variation in fecal eggs count among the animals named Oakie and Shiva, with a medium infection, is an indicator of the limits in the procedure and the need to do a second observation including the animals that weren’t treated. It’s important that each individual be safely collocated as having a low, medium, or high level of infection.
  2. Criticisms and remarks can be made as always on the procedure used and its application. Each horse is a unique case. Each situation is a special case and needs to be elaborated to incur the least risk. The risk is not a mathematical equation and must be evaluated subjectively and determined by the general health of the animal.
  3. A more informed and specific use of dewormers is more respectful of the animal’s well-being and helps safeguard the drugs themselves that, if used carelessly, accelerate the selection of resistant strains which can’t be decimated in the future.
  4. The guest filly, “foal DE,” is a perfect example of the huge error committed when a drug is repeatedly given without verifying its effectiveness. The filly had taken large quantities of a drug to which parasites were resistant.
  5. By identifying the individuals with a stronger immune system, breeders would be able to select better horses. If we consider that the new frontier in the development of new dewormers is just that, to strengthen the immune system, then the advantages are evident.
  6. Good feet and parasite resistance for strong and easily manageable horses! Why don’t we add parasite resistance to good feet and other characteristics in guiding the choice of brood mares and stallions?
  7. Observing and counting eggs in the feces of a new horse before entering a herd or group would allow the owner /breeder to make useful considerations and take appropriate precautions.
  8. In the long term, monitoring the population would help pinpoint more adequate measures and save a significant amount of money on drugs.
  9. Verifying that 98-99% of the parasites have been eliminated after using a drug that is not one of the most recent on the market permits us to save the best weapons for the future. On this subject, I can only advise further reading.
  10. Old and surpassed methods of alternating drugs, periodically deworming at close intervals and random deworming all have shortcomings and present risks of harming the animal. They are similar to area bombing without surveying from the air. Many damages and chance results.

I thank Mr. Edwin Wittwer for his hospitality at Asvanara and Mrs.
Meg Lynner for the translation, and my wife Rossella for the graphs.
For comments and additional information I can be freely contacted at:

dr.francobelmonte@gmail.com
www.bitlessandbarefoot- studio.org

AuthorAbout the author: Franco Belmonte is a biologist who lives in Italy. He created the Bitlessandbarefoot-studio Association, and takes care of its website (www.bitlessandbarefoot- studio.org — an educational site in both Italian and English). His barefoot horses pull carriages and work in the fields. His work consists of practicing, teaching, and spreading the barefoot method and techniques. He organizes seminars on barefoot and other topics, such as parasitology and systems of parasite control in horses. You can read more about Franco in his previous articles in The Horse’s Hoof Magazine PDF editions 42 and 46.

Parassitologia, sul controllo dell’infezione

La somministrazione stagionale o addirittura bimestrale di antielmintici induce resistenza, i farmaci intervengono negativamente sono causa di stress e concorrono, secondo Jackson, contribuiscono a creare le condizioni per il progressivo deterioramento delle strutture dello zoccolo.

La pulizia dei pascoli (chi la fa?) e delle stalle, la rotazione dei pascoli, il pascolo misto cavalli, bovini, etc contribuisce alla limitazione dell’infestazione.

La identificazione e la conta dei parassiti è essenziale al corretto utilizzo degli antielmintici altrimenti indiscriminato e cieco.

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Parassitologia: predatory fungus could aid control

by: Stacey Oke, DVM, MSc

Ecco qualche cosa di interessante che è stato finora celato e osteggiato. Pensate agli interessi dell’industria farmaceutica che vende paste antielmintiche.

E’ di molti anni fa la sua sperimentazione in Svezia, speriamo sia la volta buona. Si tratta di somministrare ai cavalli nella dieta spore di funghi che depositate con le feci nei pascoli provvedono a sviluppare una rete atta a digerire le larve dei parassiti.

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