La fotografia di sinistra (A) è la stessa riportata nel progetto, senza le evidenziazioni colorate. La fotografia di destra è relativa allo stesso piede. I due pareggi appartengono a due diverse concezioni e filosofie.
Nella foto di sinistra la parete rimane attiva, weight bearing, anche quando lo zoccolo è posato su un piano rigido. E’ ben visibile in entrambe le foto il “callous ridge”, limite della suola.
Nella foto di destra a circa 4 mm. dal ridge in punta e via via sempre meno allontanandosi verso i quarti parte il piano inclinato atto a scaricare parzialmente la parete. Questo piano è poi finito con il roll.
La foto C è del piede destro, è venuta meglio. Si vede abbastanza bene grazie alla prospettiva che la parete è resa leggermente passiva rispetto alla suola e “precipita” in un mustang roll piuttosto aggressivo. La muraglia tuttavia non è passiva sul terreno cedevole dove vive la cavalla ma solo quando è ferma momentaneamente sulla superficie piana del pavimento. Il terreno reagisce ad un roll di questo tipo con una forza di compressione della parete verso l’interno. Sempre osservando la foto C si vede come in punta, davanti al callous ridge, grazie al piano di lavoro inclinato che ha asportato parte del lamellar wedge e della parete, non vi sia nulla che ostacoli il distacco. Il distacco avviene dove naturalmente deve avvenire, la parete scaricata è libera di ricrescere ben connessa. La meccanica permette la riabilitazione.
Correndo il rischio di diventare noioso desidero ripetere: –qualsiasi patologia dello zoccolo dovrebbe prevedere oltre all’intervento meccanico il giusto ponderato movimento su superficie adeguata e la corretta alimentazione–
Ho mantenuto quasi immutata l’altezza dei talloni precedente, permettendomi di abbassarla un pochino valutandone sul campo la possibilità. Il piede risultante è più corto e compatto.
La cavalla dovrebbe essere ginnasticata regolarmente per ottenere un migliore risultato. La suola, all’epoca della sferratura, di consistenza gelatinosa e appiattita perifericamente, ha ora assunto una buona consistenza ed una maggiore concavità. Tuttavia la cavalla dovrebbe calzare scarpe e solette per uscire. Il lavoro di scarico meccanico della parete grava la suola di un carico maggiore.
Nonostante la sindrome navicolare suggerisca l’opportunità di evitare pendii è molto meglio che Frida passi il suo tempo sulla collina piuttosto che al piano. Il suo passo sicuro e franco di tallone lo permette. La stagione è estremamente umida e fangosa, una infezione del fettone la riporterebbe ad un atterraggio di punta.
La mancanza di esercizio programmato è un altro ottimo motivo per lasciarle comunque e sempre la maggiore possibilità di movimento autonomo nel più grande spazio possibile a disposizione.