Di formazione materialista anche se vegetariano sono lontano dalle discipline orientali. Questo sito è dedicato agli animali, al cavallo. Mi importa poco qui del destino dell’uomo. L’umanità è dotata del libero arbitrio, costruisce e demolisce il suo presente ed il futuro senza comprendere il passato. Non credo che la salvezza dell’umanità o lo sviluppo sostenibile passino attraverso una alimentazione vegana. Mi pare utile ma insufficiente affrontare il problema. Se tutti mangiassimo pane e non bistecche potremmo certo vivere e moltiplicarci ancora sulla Terra. Non è il mio obiettivo. Come ebbe a dire Levi Montalcini nulla potrà mai fare l’uomo per migliorare la sua condizione se non accompagnerà lo sviluppo della scienza e della tecnica ad un controllo demografico.
Ho deciso di inserire ‘articolo che segue nella pagina “letture” anziché “Igiene veterinaria” anche se si accenna alla legislazione e che cosa essa esplicitamente o no consente. La lettura dovrebbe servire, spero, a rendere consapevole il lettore di quanto succede dietro le nostre tavole e con quale mentalità si ha a che fare quando si tratta con la veterinaria “tradizionale” … gli animali non sono animali che si tratti del vostro caro cavalluccio, micetto o porchetta?
Se credete che la lettura sia cruda, magari per i vostri figli che, poverini potrebbero esserne scioccati, pensate a quanto è cruda o cotta invece per gli animali. Complimenti a chi ha scritto l’articolo. Troviamo motivi di unione e non di allontanamento?
Produrre di più sottraendo territori ad altre funzioni se serve a mantenere un più alto di umani non ne migliora la condizione. Il territorio sottratto alla “natura” per essere produttivo elimina animali e piante dall’ambiente. Non apprezzo nemmeno gli insegnamenti cristiani che predicano la creazione degli animali per lo sfruttamento ed a vantaggio della umanità. Non credo che gli animali debbano essere rispettati ed avere una sorte migliore solo perché produrre carne e latte si suppone sia più inquinante che produrre grano. E perché ridurre il consumo da parte dell’uomo. Conteniamo per poi ridurre il numero di esseri umani consumatori. Durante gli anni ’60 e ’70 non c’era libro di scienza o filosofia che non trattasse l’argomento da questo lato e punto di vista. Politiche demografiche per il contenimento delle nascite venivano adottate un po’ dovunque soprattutto in Asia. Con gli anni ’90 qualche cosa è cambiato e la rotta è stata abbandonata. Forse la gobalizzazione ed il mercato.
Vorrei che gli animali fossero rispettati e rispettato l’ambiente per se stesso e non ancora una volta ed in modo malcelato e fasullo a nostro vantaggio.
Tratto da : http://www.centronirvana.it
LO SAPEVI?: Oltre 12 milioni di Bovini. Più di 17 milioni di Suini. Quasi 343 milioni fra Galline e altri volatili. Queste sono le cifre degli animali rinchiusi negli allevamenti in Italia; Animali la cui unica prospettiva e’ di finire uccisi, al macello. Ma Mucche, Maiali e Galline che colpe hanno, rispetto ad altri animali tutelati e rispettati come Cani e Gatti? Nessuna, se non quella di non essere considerati Animali “da affezione”. Forse sono in grado di soffrire meno di questi? Assolutamente no; e dunque non c’e’ alcuna base per cui gli animali da allevamento debbano “valere meno” degli altri, ed essere per questo sfruttati ed uccisi. La realtà degli allevamenti non è certo fatta dei pascoli verdi che vediamo nelle pubblicità. Anzi, è esattamente il contrario, la maggior parte degli animali si trova in condizioni assolutamente contrarie ad ogni stato naturale; pochissimo spazio, nessuna possibilità di seguire i propri istinti naturali, ritmi alterati per stimolare la produzione. Non importa che l’animale venga definito “da carne”; perché anche per gli altri animali allevati, siano Mucche da latte o Galline ovaiole, l’aspettativa di vita e’ molto breve, e la fine comune: il mattatoio. Infatti questi Animali, sfruttati al massimo delle loro possibilità per pochi anni, quando cominciano a diventare meno produttivi vengono macellati, e rimpiazzati con Animali più giovani. Non deve stupire il fatto che il circuito dei Bovini da carne e da latte sia lo stesso: la maggior parte della carne bovina che viene venduta sui banconi dei nostri supermercati viene da Mucche “spremute” per qualche anno e poi uccise (per farsi una idea, si pensi che la vita media di una Mucca in allevamento non supera di molto i quattro anni, mentre i Bovini potrebbero vivere in natura dai 20 fino ai 40 anni). Qui viene descritto quanto potrebbero vivere gli animali che vengono normalmente mangiati dall’uomo: I polli, come le galline, dovrebbero vivere in media 20 anni ma vengono uccisi a 5-6 settimane di vita; le galline ovaiole vengono soppresse ad un anno e mezzo di vita; i pulcini maschi vengono macinati entro un’ora dalla nascita; il maiale dovrebbe vivere almeno 20 anni ma viene abbattuto a 5 mesi di vita; le scrofe gravide vengono uccise a 2-3 anni di esistenza; la mucca da latte dovrebbe vivere in media 30 anni ma dopo 5-7 anni di vita viene inviata al mattatoio; i vitelli vengono uccisi a 4 mesi di vita; i tori vengono lasciati vivere per 18-20 mesi e poi abbattuti; il montone vive normalmente 20 anni ma agli agnelli è concesso di vivere solo 6 mesi; l’anatra può vivere fino a 15-20 anni, viene sacrificata dopo 3-4 mesi e un’oca vive per 30-40 anni, ma il supplizio dell’ingrasso forzato la uccide dopo qualche mese di vita. Questo ce lo dicono anche le cifre: dei 343 milioni di Polli che sono allevati in Italia, circa 319 milioni sono in allevamenti con più di 2000 animali. Probabilmente, Polli e Galline sono gli Animali trattati peggio, visto la facilita’ con cui possono essere stipati in piccoli spazi e in gabbie anguste. Ma, continuando con i dati, anche per i Maiali l’allevamento più diffuso e’ quello intensivo: sono 7,7 milioni i Suini rinchiusi in allevamenti italiani con più di 2000 Animali. Di contro, gli allevamenti biologici, nei quali le condizioni di vita degli Animali sono un poco più tutelate dal punto di vista normativo, sono una quantità infinitesimale (ad esempio, i Bovini in allevamenti biologici sono 230.000 su 12,4 milioni, i Suini 177.000 su 17,3 milioni). Non che cambi poi molto, quando la fine continua a rimanere la stessa: la morte al mattatoio. Mattatoi, nei quali accade di tutto. Dietro l’ipocrisia delle leggi che dovrebbero tutelare il “benessere animale”, ad esempio attraverso la pratica dello stordimento preventivo (come se potesse esistere un modo di uccidere più accettabile ed “umano”), si trova invece la realtà dei fatti: nei macelli non c’e’ alcuna cura per gli Animali (ma anche se ve ne fosse sarebbe allo stesso modo assolutamente inaccettabile uccidere Animali per un nostro interesse), lo stordimento viene effettuato approssimativamente, spesso vengono avviati alla “catena di smontaggio”* Animali non ancora morti, senza tener conto dell’enorme stress antecedente all’arrivo al macello, visto che per molti Animali prima ci sono lunghi ed estenuanti viaggi stipati dentro camion, senza poter bere ne’ mangiare. L’avvio alla morte e l’attesa nei recinti sono momenti di grande sofferenza spesso aggravata da mezzi e modi violenti da parte del personale (calci, bastonate, uso di pungoli elettrici) per Bovini, Suini, Ovini e ancor più massacranti per Polli e Conigli che viaggiano in gabbie anguste che spesso cadono pesantemente, provocando ferite e spavento. Poi c’è l’immobilizzazione degli Animali con mezzi meccanici nei macelli industriali e con mezzi manuali nei casi di mattazione familiare. Lo stordimento è la pratica fondamentale per evitare all’Animale la coscienza e il dolore della morte. Per lo stordimento la legge prevede:
a) la pistola a proiettile captivo per Bovini, Equini, Bufalini, Ovini e in parte Suini. Il proiettile viene sparato nella testa dell’Animale e poi ritratto automaticamente rendendolo incosciente ma NON uccidendolo.
b) l’elettronarcosi per Suini, Ovini e Caprini. Gli Animali vengono immobilizzati e tramite due elettrodi posti sulle tempie ricevono una forte scarica elettrica che li rende incoscienti ma NON li uccide.
Subito dopo la stordimento deve essere eseguita la iugulazione cioè il taglio della gola che interrompe l’affluso del sangue al cervello e lo dissangua.
COSA PUOI FARE TU? Conoscere quello che accade agli Animali è il primo passo per aiutarli. Perciò, smetti di consumare alimenti animali. L’unico motivo per cui esistono allevamenti e mattatoi e’ la richiesta di tali alimenti. Ma una dieta che non li preveda – si chiama vegana, non solo e’ possibile, ma anche gustosa e salutare. Sono sempre di piu’ i medici ed i nutrizionisti che, lasciando perdere vecchi pregiudizi infondati, testimoniano come dal punto di vista scientifico una dieta simile, se ben equilibrata, non puo’ che portare benefici.
– Non comprare oggetti che usino prodotti derivanti dalla macellazione; in particolare, indumenti od oggetti in pelle (indumenti, oggettistica, calzature etc…). Infatti, benché la pelle sia considerata un sottoprodotto dei macelli, acquistarla vuol dire comunque incentivare economicante tali attivita’. Utilizza pure indumenti ed oggetti che già hai, ma rimpiazzandoli a poco a poco con nuovi prodotti senza pelle (ci sono tantissime alternative). Informati, confrontati con altri, leggi accuratamente le etichette. Cerchiamo quindi di non scendere mai a compromessi con la nostra coscienza, accettando di mangiare carne o pesce quando siamo invitati, cioè nel momento migliore per dare testimonianza della nostra filosofia di vita. Ricordiamoci che mangiar pesce è eticamente più grave che mangiare carne di animali terricoli perché se con il corpo di una animale ucciso si “sfamano” molti individui, per nutrirsi di pesce è necessario sacrificare la vita di molti animali marini e il dolore non è più o meno grave a seconda della dimensione fisica dell’animale ucciso, né la vita ha meno valore a seconda della specie di appartenenza. L’Onu, riguardo ai cambiamenti climatici e povertà, dice: “Per salvare il mondo occorre seguire una dieta vegana”. Dieta vegana contro la fame nel mondo, contro gli effetti dei cambiamenti climatici e la povertà. Secondo quanto affermato dall’Onu, riportato dal Guardian, per salvare il mondo è necessario un minor consumo di prodotti animali: la cucina ricca di carne e latticini sarà nel prossimo futuro “insostenibile”. “Gli impatti sull’agricoltura cresceranno sostanzialmente a causa dell’aumento della consumazione di prodotti animali da parte della popolazione – ha affermato il rapporto United Nations Environment Programme delle Nazioni Unite (Unep) – Contrariamente al combustibile fossile, è però difficile trovare alternative: la gente deve mangiare. Una notevole riduzione di questi tragici impatti sarebbe possibile solo con un cambiamento globale della dieta”. Una dieta vegetariana appare essere la “migliore soluzione” per la sopravvivenza del nostro pianeta. Secondo gli autori del rapporto i prodotti animali causano più danni rispetto alla produzione di minerali, plastica o metalli: l’agricoltura, in particolare solo per la produzione di carne e latticini, rappresenta il 70% del consumo globale di acqua dolce, 38% dello sfruttamento delle terre e il 19% dell’emissioni di gas serra. Il gruppo di esperti ha inoltre classificato prodotti, risorse, attività economiche e trasporto secondo il loro impatto sull’ambiente. Dai risultati è stato evidenziato che l’agricoltura risulta essere “al pari” con il consumo dei carburanti fossili in quanto il consumo di entrambi è aumentato drasticamente a fronte della crescita economica. “I prodotti animali causano più danni che la produzione di minerali da costruzione come la sabbia o il cemento, la plastica o i metalli – ha commentato Edgar Hertwich, capo autore del rapporto -. La biomassa prodotta e i raccolti per gli animali sono tanto pericolosi quanto la fusione dei combustibili fossili”.