Partendo per la Turchia, per sferrare e pareggiare cavalli nella provincia di Mugla, non sapevo certo cosa avrei trovato. Nelle mail precedenti alla partenza ho chiesto ai proprietari dei cavalli di provvedersi di aceto, solfato di rame, antibiotici e antifungini nella previsione di trovare animali con fettoni in pessime condizioni.
Con grande sorpresa i fettoni erano in ottima salute nonostante il ricovero notturno dei cavalli in box provvisti di lettiera di truciolo di legno (uno strato di truciolo di circa 10-20 cm su base di cemento) e la permanenza diurna in paddock della dimensione di circa 30 metri per 20. I cavalli devono essere chiusi dentro i box la notte per varie ragioni.
uno dei “box” perfettamente asciutto e pulito
Il truciolo di legno si trova gratuitamente in Turchia così come in tanti posti in Italia. Altri tipi di lettiera sono improponibili per il costo non sostenibile.
Il truciolo è gratuito ma l’impegno che i proprietari dei cavalli profondono giornalmente per il mantenimento quasi maniacale della lettiera e la pulizia esterna dei recinti è degno di rispetto.
Una lezione per coloro che credono o predicano impossibile tenere un cavallo scalzo se non si ha a disposizione un paradiso.
Se il nostro cavallo staziona su un fondo fangoso misto ad escrementi di giorno e su una lettiera putrida di notte non lamentiamoci in chiacchiere sulla necessità di strutture irraggiungibili. Inutile spendere quattrini nelle farmacie veterinarie.
Rimbocchiamoci le maniche.
Se al cavallo manca il necessario movimento e vive da carcerato è perché non dedichiamo il giusto tempo ad un animale che poco tempo prima credevamo necessario ed insostituibile.
Questi velocissimi cavalli turchi, misto thoroughbred ed arabo, hanno per il resto gli stessi problemi che affliggono i nostri.
Una alimentazione troppo ricca.
Il fieno in Turchia è ben diverso da quello che si può trovare in Europa.
I campi, anche i più piccoli, sono coltivati a foraggio, trifoglio ed erba medica, per l’alimentazione dei caprini e dei bovini in filiera e domestici.
L’approvvigionamento di fieni da pascoli perenni e lontani è difficile, costosissimo e snervante, l’erba medica costituisce l’alimento di base. Nonostante ciò i cavalli hanno piedi che dimostrano distacchi comparabili ai nostri forse grazie alla selezione o forse a causa del fatto che da noi, nonostante la diffusione del messaggio relativo alla pericolosità di una dieta troppo ricca, si continua ad integrare la razione dei cavalli con granaglie, troppa frutta, troppe carote, percentuali di trifoglio e medica eccessive.
I proprietari locali, hanno cominciato ora a ridurre, come possono, ma con la stessa determinazione che dimostrano per il mantenimento della igiene, l’apporto calorico. Cercano di ridurre la percentuale di zuccheri solubili immergendo il fieno di medica nell’acqua per ore.
I cavalli nella foto sono veterani di corsa su pista cui è stata risparmiata la solita triste fine.
Di struttura solida e buona indole hanno ora di fronte a loro lunghi anni di passeggiate sul tormentato e pietrosissimo suolo della loro patria.